Lo sfogo: "Mandare l'esercito dopo l'alluvione non serve a niente, non sanno cosa fare"
"Dall'ultima alluvione di Genova in poi - fa notare il capo della Protezione civile - le pratiche di protezione civile sono tornate indietro di cinquant' anni: esercito e angeli del fango sono cose di un'altra era"
"L'amministrazione ligure ha reazioni isteriche. L'esercito non serve a nulla, non sa dove mettere le mani. Oggi è fatto di super-professionisti che con la Protezione civile non c'entrano nulla". Lo dice a Repubblica il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. "La Toscana - spiega Gabrielli - sta messa peggio, ma i suoi amministratori non hanno queste reazioni. Quando chiama l'esercito, Burlando mi ricorda l'Alemanno che spargeva in ritardo il sale sul ghiaccio di Roma e poi chiedeva i militari".
"Dall'ultima alluvione di Genova in poi - fa notare il capo della Protezione civile - le pratiche di protezione civile sono tornate indietro di cinquant' anni: esercito e angeli del fango sono cose di un'altra era. La Liguria ha 6.700 volontari addestrati, più un altro migliaio che si è mosso proprio per Genova. Non servono - ribadisce - le truppe cammellate nè i cherubini dal cielo, piuttosto Burlando pensi a come è stato gestito il suo territorio negli ultimi trent'anni"