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Venerdì, 26 Aprile 2024

"Quando Ashley è morta Cheik era già uscito dall'appartamento"

Secondo la perizia effettuata dai consulenti della Procura, l'ora della morte è da collocare tra le 12 e le 12:30. Ora i legali chiedono la scarcerazione del senegalese: "Uscì di casa alle 11:15, Ashley è stata uccisa da un'altra persona". Ma per gli inquirenti la tesi della difesa non regge

I risultati della perizia effettuata sul corpo di Ashley Olsen, la giovane americana uccisa a inizio gennaio a Firenze, potrebbero mettere in dubbio la ricostruzione della Procura e l'impianto accusatorio nei confronti di Cheik Diaw, il senegalese arrestato pochi giorni dopo l'omicidio.

Gli esami effettuati dai consulenti nominati dalla Procura, i dottori Martina Focardi e Marco Palandri, indicherebbero la morte della giovane tra le 12 e le 12:30 di sabato 9 gennaio scorso.

A quell'ora il 27enne senegalese, come mostrano i fermi immagine delle telecamere della zona, era già fuori dell'appartamento di via Santa Monaca, dove il cadavere della ragazza sarà ritrovato nel pomeriggio.

Omicidio Ashley Olsen

E dal momento che Ashley sarebbe morta per asfissia, dunque una morte immediata, i legali difensori di Cheik chiederanno il provvedimento di scarcerazione: seocndo gli avvocati è possibile che una terza persona abbia ucciso la ragazza nel tempo trascorso tra l'uscita del senegalese dall'appartamento (intorno alle 11:15) e il ritrovamento della ragazza da parte del fidanzato (intorno alle 14:30). Cheick Diaw ha sempre dichiarato di aver spinto Ashely facendole sbattere violentemente la testa, ma di non averla strozzata.

Per la procura però la nuova ipotesi dei difensori del principale accusato non regge, e l'impianto accusatorio nei confronti di Cheik Diaw rimane inalterato. Spetterà al giudice pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione.

Fonte: FirenzeToday →
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