La solidarietà di Red Hot Chili Peppers e Franz Ferdinand alle Pussy Riot

L’udienza preliminare ha stabilito che dovranno rimanere in carcere altri sei mesi, fino al 12 gennaio 2013, ossia almeno per tutta la durata del processo a loro carico che inizierà il 30 luglio. E se condannate rischiano sette anni di carcere.
Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, meglio note come Pussy Riots, sono diventate, loro malgrado, un caso internazionale, per il quale si sta mobilitando il mondo della politica e della musica.

Arrestate il 21 febbraio di quest'anno, dopo aver inscenato una provocatoria "preghiera anti-Putin" nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, le tre componenti del gruppo punk russo, famoso per la loro posizione contraria al padre-padrone della Russia odierna, stanno vivendo da mesi rinchiuse in carcere in attesa del processo per vandalismo.

Il mondo della musica si sta mobilitando a favore delle tre ragazze: i Red Hot Chili Peppers e i Franz Ferdinand hanno fatto sentire in questi giorni la loro voce.

"Nadya, Katya e Masha, vi amiamo e vi sosteniamo. Siamo qui per aiutarvi", ha dichiarato il frontman dei RHCP Anthony Kiedis, che indossava una t-shirt delle Pussy Riot, nel corso di un concerto tenuto dalla band americana allo stadio Luzhniki di Mosca.
Anche il leader dei Franz Ferdinand, Alex Kapranos, impegnati anche loro in un concerto nella capitale russa, ha espresso solidarietà alle tre musiciste, invitando i loro fans a sostenere la causa delle ragazze. In un messaggio su Twitter, Kapranos ha inoltre scritto: "Ogni leader mondiale che dice di essere un fan dei Beatles e di John Lennon e invece mette in prigione dei musicisti che esprimono le loro idee, e' il peggior ipocrita possibile".

Sul fronte giudiziario, il tribunale di Mosca ha annunciato che il processo contro le punk femministe verrà trasmesso in diretta su Internet: una mossa di trasparenza quasi senza precedenti.