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Venerdì, 26 Aprile 2024

L'assessore che si lamenta dello stipendio: "Pochi 5.440 euro al mese"

Ester Bonafede, assessore regionale in Sicilia, contro la spending review: "Prendo meno non solo del mio capo gabinetto, ma anche di un commesso"

PALERMO - Per Ester Bonafede, assessore regionale della giunta Crocetta, responsabile del Lavoro, 5.440 euro al mese sono troppo pochi.

“E’ un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso? Eppure è così”, ha detto l'assessore Bonafede commentando gli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio che ha ridotto anche le indennità.

“Oltre ai tagli orizzontali – afferma a margine dei lavori in Aula – gli assessori subiscono la tassazione dell’unica indennità percepita per intero. Così per quanto mi riguarda, il mio stipendio netto, con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili”.

“Tutti gli assessori della giunta tecnica – dice – avvertono, dall’entrata in vigore della legge, di essere discriminati, perché non viene riconosciuto loro nemmeno lo stesso trattamento dei deputati”. Così facendo, continua, “c’è una dissacrazione del ruolo del politico”.

Ma lamentele a parte e a prescindere dal riconoscimento economico ridotto, io e la giunta continueremo a svolgere il nostro lavoro con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo, conclude.

LA REPLICA DI BONAFEDE - Dopo il polverone sollevato dalle sue parole, l'assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede precisa attraverso una nota che "la conversazione aveva semplicemente i contorni di un discorso dai caratteri generali. Le mie parole sono state estrapolate da un dialogo sul valore e sul lavoro degli assessori della Regione siciliana". Questa la precisazione in merito "al caso venutosi a creare in seguito alle dichiarazioni che avrei rilasciato ieri sera, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti durante una pausa dei lavori d'aula". "Nessun giornalista mi ha mai posto una domanda specifica nè ho mai rilasciato dichiarazioni sulla questione afferente al raffronto tra quanto percepito da un assessore della Regione siciliana e da un dipendente dell'amministrazione - afferma - semmai qualche giornalista mi ha chiesto quanto percepissi e ho risposto senza alcun indugio, fornendo i dati relativi". E aggiunge: "Confermo di avere risposto alla domanda specificamente posta dai giornalisti, evidenziando il momento di demonizzazione della politica, sottolineando che non è attraverso il ricorso alla demagogia e alla dissoluzione del ruolo ontologico della politica stessa che si riafferma il legame tra questa e il cittadino". "Non ho criticato i tagli dettati dal decreto Monti - conclude - confermando, con fermezza, la necessità di procedere all'applicazione della spending review".
 

Fonte: La Repubblica →
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