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Venerdì, 26 Aprile 2024
Un appello per la prevenzione

Tumore al seno, ogni anno colpiti anche 500 uomini: la storia di Roberto

La testimonianza di Roberto, 74 anni: due anni fa si accorse si avere un piccolo modulo sul torace, rivelatosi poi un tumore. "Nell'uomo il rischio di carcinoma della mammella è molto basso anche se non assente", avvertono dall'Istituto Oncologico Veneto

Il tumore al seno è una delle neoplasia più diffuse tra le donne, ma può colpire anche gli uomini. Il carcinoma della mammella maschile è possibile, anche se molto raro. Ogni anno a livello statistico in Italia si stimano circa 500 nuovi casi di tumore della mammella maschile, contro gli oltre 50mila delle donne, come ricorda l'Istituto Oncologico Veneto, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del tumore al seno.

Tumore alla mammella maschile, la storia di Roberto

Negli uomini infatti sono presenti piccole quantità di tessuto mammario che, come accade per le donne, possono mutare e dare via alla formazione del cancro e alla successiva diffusione negli organi a distanza. È il caso di Roberto, 74 anni, residente a Legnaro in provincia di Padova. Due anni fa si accorse di avere un piccolo nodulo sul torace. Le successive indagini svelarono l'esistenza di un tumore.

“Era l'estate del 2019 quando, sotto la doccia, ho sentito manualmente un piccolo nodo sul torace. Ho subito fatto un'ecografia, dalla quale è emerso che c'era qualcosa, poi approfondito con la mammografia, e là i medici dell’Istituto Oncologico Veneto hanno scoperto il tumore. Nel giro di pochi giorni sono stato sottoposto a intervento chirurgico e mi hanno asportato tutto quello che c'era da togliere. Per fortuna la malattia era localizzata", racconta Roberto. Da allora è continuamente monitorato. "Mi sottopongo a controlli ogni sei mesi e tutti i giorni prendo una pastiglia", spiega. "Sono trascorsi due anni da quel giorno di inizio settembre quando, scoprendo il cancro, presi paura, ma non mi sono perso d'animo. Adesso continuo a lottare: ho vinto la prima battaglia, spero di vincere anche la guerra", conclude lanciando un appello importante per la prevenzione: "Non bisogna mai sottovalutare i segnali che il nostro organismo ci lancia. Io mi sono accorto di quel nodo dalla sera alla mattina, e fortunatamente mi sono mosso subito. Allo Iov sono stati fantastici, e continuano ad esserlo". 

Il rischio per l'uomo è basso ma non assente

"Nell'uomo il rischio di carcinoma della mammella è molto basso anche se non assente. Se poi è presente una mutazione genetica come quella del BRCA 1 o 2, tale rischio aumenta anche di 10-20 volte", ricorda la la dottoressa Stefania Zovato, responsabile dell'Uosd Tumori ereditari dell'Istituto Oncologico Veneto, che sottolinea come non vadano sottovalutate "la possibilità e l'opportunità di estendere il test genetico per tali mutazioni, quando note in famiglia, anche ai soggetti maschi di quel nucleo familiare e di eseguire lo stesso a tutti gli uomini con diagnosi di carcinoma alla mammella". 

La Giornata mondiale per la prevenzione del tumore al seno, che quest'anno cade il 19 ottobre, è stata istituita per sensibilizzare le donne sull'importanza della prevenzione nella lotta contro il tumore al senso. "Ma come ben vediamo la malattia non è esclusiva prerogativa delle donne, avendo anche un'incidenza, seppur molto bassa, tra gli uomini", ribadisce la direttrice generale generale dell'Istituto Oncologico Veneto, Patrizia Benini. "La cultura della prevenzione deve essere quindi promossa a tutti i livelli, senza distinzioni di genere. I progressi della ricerca per la diagnosi e la cura del cancro al seno hanno portato oggi all'87% la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. Porre l'attenzione a piccoli segnali, come ad esempio l'insorgenza di un nodulo nella zona mammaria, mette in sicurezza anche gli uomini da una malattia potenzialmente seria e accresce le possibilità di guarigione", conclude.

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