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Lunedì, 29 Aprile 2024
Clima che uccide

Morti di caldo: al limite della sopravvivenza umana

Una Terra praticamente inabitabile: una prospettiva già diventata realtà in alcuni territori a causa delle ondate di calore sempre più frequenti. E l'Italia ha già un tasso di mortalità collegato al cambiamento climatico tra i peggiori d'Europa

Alcuni paesi sono più colpiti di altri dagli effetti dei cambiamenti climatici. E il subcontinente indiano probabilmente è tra i territori che rischiano di affrontare le conseguenze peggiori delle ondate di calore che risultano sempre più estreme e frequenti. Un rapporto della Banca Mondiale dello scorso novembre avvertiva che l'India - il più popoloso paese del mondo - potrebbe diventare presto il primo luogo del pianeta dove si supererà regolarmente il limite di caldo e umidità ambientale oltre il quale la vita umana diventa impossibile. E purtroppo, la cronaca di questi giorni non fa che confermare i sospetti: una forte ondata di caldo ha infatti portato i termometri a superare per giorni i 40 gradi in diverse parti del paese, uccidendo in pochi giorni – secondo fonti ufficiali – almeno 96 persone negli stati di Uttar Pradesh e di Bihar.

ondata di caldo in India foto lapresse

Quel che è certo, è che il meteo indiano quest’anno sembra realmente impazzito. A febbraio il paese ha registrato le temperature più elevate dal 1877. Marzo si è rivelato ben più umido e piovoso del solito. Aprile lo stesso. Ed ora il caldo asfissiante ha visto salire i termometri ben oltre i 40 gradi in molte parti del paese, con medie di quasi 45 gradi nei due grandi e popolosi stati del Nord, Uttar Pradesh e Bihar. A rendere letale le condizioni meteo ha contribuito anche l’umidità, estremamente elevata, che ha spinto la wet-bulb temperature – un parametro che tiene conto del calore percepito in funzione dell’umidità che impedisce al corpo di raffreddarsi efficacemente con la sudorazione – fino a 34,15 gradi nel distretto di Ballia, dove è stata registrato il maggior numero di decessi. Praticamente a un passo dai 35 gradi, considerati il limite massimo per la sopravvivenza degli esseri umani. 

Un ondata di caldo a giugno non è cosa rara in queste zone dell’India. Ma negli ultimi anni le temperature stanno raggiungendo sempre più spesso livelli praticamente insopportabili. E unite alle condizioni di vita di una popolazione con una densità abitativa elevatissima, e praticamente priva di condizionatori almeno nelle fasce più povere, trasformano le città in un ambiente ostile alla vita umana, pericoloso, in particolare, per i più deboli: soprattutto anziani, in condizione di salute precaria e economicamente svantaggiati. A ciò si aggiunge l'indisponibilità di acqua pura con i medici locali alle prese con sintomatologie provocate da intossicazione causata dal consumo di acqua contaminata: nel principale ospedale pubblico di Ballia sono ricoverate più di 400 persone.

La situazione indiana, per quanto possa sembrarci lontana, riguarda da vicino anche noi. Gli esperti temono che nei prossimi anni le ondate di caldo saranno sempre più frequenti e anche in Europa l'aumento delle temperature in questi anni si sta facendo sempre più evidente. A fotografare la situazione ci pensa l’ultimo rapporto sullo "Stato del Clima in Europa 2022", preparato congiuntamente dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) e dal servizio europeo di osservazione della Terra, Copernicus. Il 2022 è stato l'anno più caldo mai registrato in Italia, ma anche Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Svizzera e Regno Unito dall’inizio delle rilevazioni scientifiche. Guardando all'intero territorio europeo, il 2022 si posiziona al secondo tra gli anni più caldi della storia, con una temperatura media di 2,3 gradi al di sopra di quelle del periodo pre-industriale. Mentre l'estate dello scorso anno è ufficialmente la più calda mai registrata in Europa. Statistiche impietose, che riflettono il fatto che il nostro continente dal 1980 si è riscaldato circa il doppio rispetto alla media mondiale. E anche se le condizioni qui da noi per ora non sono ancora paragonabili a quelle di un territorio tropicale come quello indiano, anche in Europa le ondate di calore sono destinate a chiedere un tributo crescente di vite umane nei prossimi decenni. 

Uno studio pubblicato a marzo sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet Planetary Health ha valutato ad esempio la vulnerabilità delle nazioni e delle principali città europee alle ondate di caldo e di freddo intensi, analizzando i dati meteo, dati di mortalità ed eccesso di mortalità, caratteristiche demografiche e infrastrutturali di 854 città europee, relativi agli ultimi 20 anni. In totale, la ricerca conclude che ogni anno nelle città analizzate il freddo intenso potrebbe causare oltre 200mila morti in eccesso, mentre le ondate di calore potrebbero essere responsabili di circa 20mila decessi in eccesso. 

morti di clima

Guardando alle differenze geografiche nel territorio europeo, i paesi più esposti ai pericoli delle temperature estreme sono quelli dell’Est, del Nord e del Sud Europa. Con due eccezioni importanti: Parigi, città che per caratteristiche costruttive sembrerebbe del tutto impreparata a resistere alle ondate di calore, e dove le isole di calore urbano (cioè le bolle di caldo causate dall’asfalto e dal cemento, che nella capitale francese arrivano ad aumentare anche di 10 gradi la temperatura rispetto alle campagne circostanti) espongono l’intera popolazione cittadina a rischi di salute maggiori rispetto a tutto il resto del territorio europeo; e Londra, città europea più esposta al rischio di mortalità in caso di ondate di freddo invernale. Per quanto riguarda l’Italia, è in particolare il caldo a rivelarsi più pericoloso della norma dalle nostre parti, con un tasso di mortalità in eccesso tra i peggiori del continente, e inferiore solamente a quelli di Malta e della Croazia.

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