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Domenica, 28 Aprile 2024
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L’intelligenza artificiale sa anche volare: il primo aereo pilotato da un umanoide è realtà

In Corea del Sud stanno sviluppando il prototipo di un umanoide in grado di guidare e gestire un aereo grazie all’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sarà in grado di solcare i cieli. Non è la trama di un film di fantascienza, ma semplicemente il progetto dei ricercatori del Korea Advanced Institute of Science & Technology (KAIST). La squadra capitanata da David Hyunchul Shim, docente di ingegneria elettronica presso l’università coreana ha sviluppato un robot umanoide in grado di pilotare un aereo. Pibot, come è stato chiamato dai suoi creatori, grazie a diverse funzioni e all’intelligenza artificiale potrebbe pilotare un velivolo manovrando tutti i comandi proprio come fanno gli uomini.

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Pibot, un robot molto umano

Accanto a piloti di lungo corso, presto ci potrebbe essere seduto proprio Pibot. Il robot alto circa 160 centimetri e con un peso di 65 chilogrammi, potrebbe essere inserito all’interno della cabina senza modificarne l’assetto. Dotato di braccia e dita è in grado di controllare tutti gli strumenti di volo. Infatti, in base ai test condotti in Giappone su appositi simulatori, Pibot è stato in grado di eseguire tutte le operazioni tipiche di un pilota come l’avviamento dell’aereo, il rullaggio, il decollo e infine l’atterraggio.

L’umanoide, inoltre è dotato di telecamere sul viso, sulle braccia e sulla parte anteriore del corpo che lo supportano nella gestione del pannello di controllo e di tutte le azioni che avvengono all’interno della cabina e nello stesso tempo gli permettono di monitorare la situazione all’esterno.

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Una memoria infinita

Quello che colpisce maggiormente di Pibot è la capacità di memorizzare carte di navigazione aeronautica di tutto il mondo e manuali complessi, dote impossibile per i piloti umani. Un vantaggio non da poco se si pensa che il pilota automatico dei velivoli può controllare solo la velocità, l’altitudine e la direzione, mentre Pibot non solo è in grado di guidare concretamente un aereo, ma ha un virtù non da poco: non prova la sensazione di panico. In una situazione di pericolo o emergenza, ha tempi di risposta rapidissimi ed è capace di calcolare il percorso più sicuro, attingendo alla sua memoria e ai vari manuali che ha imparato anche con l’aiuto di ChatGPT e dell’Intelligenza Artificiale.  

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Per ora l’automa è in grado di comunicare anche con i controllori del traffico aereo e con le persone presenti all’interno della cabina attraverso una sintesi vocale.

Il team di ingegneri, però, sta pensando anche di sviluppare un modello di linguaggio naturale, da inserire all’interno di un computer da portare a bordo. In questo modo si potranno cercare le informazioni di cui c’è bisogno anche nel caso in cui non ci sia un collegamento a internet.

L’utilizzo di Pibot negli aerei è solo l’inizio

Per ora l’utilizzo di Pibot è previsto sono nei mezzi leggeri per verificarne le reali capacità, ma sembra solo l’inizio. La sua conformazione e le sue dimensioni fanno pensare a un impiego di Pibot anche sulle automobili, sui carri armati e perfino sulle navi.

È ancora in fase di sviluppo, ma dovrebbe essere pronto entro il 2026: secondo i suoi ideatori, infine, Pibot ha davanti a sé un futuro brillante soprattutto nell’ambito militare.

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