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Sabato, 27 Aprile 2024
La storia / Napoli

Si laurea in medicina a 73 anni: "È il sogno di una vita, lo avevo promesso a papà"

La storia di Enzo Fernando Buccoliero. Il rettore dell'ateneo: "La tenacia e la perseveranza sono elementi necessari per raggiungere i propri obiettivi"

A 73 anni ha coronato il sogno di una vita, laureandosi in medicina e chirurgia. Lo aveva promesso al padre prima che morisse, 54 anni fa. Enzo Fernando Buccoliero ieri ha dato seguito a questo ultimo desiderio, tra la commozione dei nipoti, degli amici e dei pronipoti riuniti nell'aula del complesso di Santa Patrizia a Napoli, dove si sono svolte le sedute di laurea del corso in medicina e chirurgia dell'università Vanvitelli.

Enzo ha organizzato un piccolo pullman per portarli tutti da Sava, in provincia di Taranto, a Napoli, per condividere la gioia e la commozione per il traguardo raggiunto, quando finalmente ha indossato la corona d'alloro dopo aver discusso la sua tesi in malattie nervose e mentali dal titolo "Parkinson e parkinsonismi atipici (plus)", assegnatagli dal suo relatore, Antonio Gallo, professore associato di neurologia presso la I clinica neurologica dell'ateneo Vanvitelli.

"Una storia esemplare di resilienza - ha commentato al termine della seduta di laurea il professor Gallo -. Enzo Buccoliero è rimasto iscritto all'università per 54 anni perché, nonostante le tante avversità che la vita gli ha riservato, voleva portare a termine i suoi studi iniziati nel 1970. Nulla lo ha fatto desistere, nemmeno le sveglie alle 2 di notte per mettersi in autobus alle 5 del mattino, facendo 7 ore di viaggio e, spesso, restando sveglio anche la notte successiva aspettando in stazione il bus del ritorno. Questo per ogni esame, incontro con i docenti o per seguire i corsi".

I primi abbracci dopo la proclamazione a dottore in medicina e chirurgia sono quelli dei suoi nipoti, figli del fratello maggiore che non c'è più, ma che era stato l'artefice della sua iscrizione alla facoltà di medicina, come si chiamava all'epoca. "Mio fratello si stava laureando in lettere qui a Napoli - racconta Enzo con la voce ancora rotta dall'emozione -. E mi ha spinto a iscrivermi a medicina. Poi sono accadute tante cose. La malattia di mia madre, che ho assistito per 18 anni, poi quella di mio padre, più breve ma altrettanto dolorosa e che esigeva cure, le difficoltà economiche, il mio lavoro da agricoltore. La vita può deviare il tuo percorso, rallentarlo, ma questo non significa che non si può ugualmente raggiungere la meta, i propri sogni. Anche a 73 anni, come è successo oggi a me".

Per far fronte alle malattie dei genitori e alle difficoltà economiche, Enzo si è quindi rimboccato le maniche facendo tanti lavori e continuando a studiare nel tempo che gli era concesso. Prima agricoltore, poi impiegato presso gli uffici del giudice di pace, infine impiegato comunale presso i servizi sociali. "I servizi sociali in qualche modo avevano a che fare con la cura delle persone - ha spiegato -, perché quello sempre era il mio desiderio. E poi lo avevo promesso a mio padre, che me lo chiese prima di morire. Mi disse: Enzo non mollare. E io l'ho fatto".

"Questa storia deve essere di esempio per tanti giovani studenti - ha commentato il rettore dell'ateneo Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti -. Le difficoltà negli studi, quelle della vita, sono inevitabili. Ma la tenacia e la perseveranza sono elementi necessari per raggiungere i propri obiettivi. Tutti hanno diritto agli studi e alla formazione, e l'università oggi deve essere quanto mai inclusiva e, per quanto possibile, di sostegno ai giovani e al loro futuro". 
 

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