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Sabato, 27 Aprile 2024
L'appello / Ravenna

Famiglia alluvionata costretta a vivere in sei in 65 metri quadri: "Nessuno ci affitta una casa, temono che non riusciremo a pagare"

Valentina e suo marito, dopo che l'alluvione ha distrutto la loro abitazione a Faenza (Ravenna), vivono insieme ai quattro figli in una casa troppo stretta per una famiglia così grande. "Abbiamo un mutuo per altri 16 anni, viviamo con l'ansa che ci tolgano il contributo di autonoma sistemazione"

A quasi dieci mesi dall'alluvione che ha devastato la Romagna, a Faenza (ma anche in tante altre città) c'è ancora una vera e propria emergenza: quella relativa agli affitti. Se trovare una casa in affitto già da qualche anno è diventato un'impresa un po' ovunque, nei comuni alluvionati la situazione è ancora peggiore. A Faenza, al momento, ci sono ancora più di 500 famiglie che non hanno potuto fare rientro nelle loro abitazioni, inagibili a causa dell'alluvione. Molte di queste famiglie però, che possono usufruire del contributo erogato attraverso i Cas per l'autonoma sistemazione, sono ancora alla ricerca di un appartamento in affitto.

Come mai questa situazione? Dall'amministrazione comunale spiegano che il numero di immobili in locazione nel territorio da destinarsi ad uso abitativo, immediatamente disponibili e per un periodo limitato di tempo non è particolarmente alto, sicuramente non sufficiente al numero di nuclei familiari attualmente alla ricerca di un affitto. Ma ci sono anche proprietari di case che, per motivi vari, preferiscono tenere le loro abitazioni sfitte. Proprio per questo il Comune di Faenza, allo scopo di incentivare la disponibilità di abitazioni da destinare all’alloggio delle famiglie alluvionate, ha approvato una misura economica che dispone il rimborso dell'Imu a chi affitterà una casa a una famiglia alluvionata.

Nonostante questo, però, per una famiglia alluvionata trovare un'abitazione temporanea resta un'impresa. E c'è un'altra ragione più "nascosta". A spiegarcelo è Valentina Mascaretti, co-fondatrice del comitato cittadino 'Bassa Italia' di Faenza. Valentina e suo marito, entrambi insegnanti, hanno quattro figli - il più grande ha otto anni, i due gemelli più piccoli appena un anno. La famiglia di Valentina viveva felice in una villetta di via Lapi, una delle strade più colpite dall'alluvione di maggio. Una casa di 200 metri quadri comprata con un mutuo e con tanti sacrifici, adatta a ospitare una famiglia numerosa come quella la loro. E che invece, il 16 maggio scorso, è stata spazzata via dall'acqua, arrivata a cinque metri d'altezza e portando via con sé i ricordi di una vita.

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"Io e mio marito avevamo fatto bene i conti, in quella casa c'era spazio per tutti: i nostri figli potevano invitare gli amici e noi due avevamo uno studio in cui lavorare e correggere i compiti - racconta Valentina - Abbiamo dovuto fare un mutuo che dovremo ripagare ancora per 16 anni. Poi è arrivata l'alluvione e ha portato via tutto... Noi siamo saliti in soffitta e siamo stati salvati dai pompieri. Per i miei figli è stato un trauma: i gemelli avevano appena 4 mesi, ancora oggi quando sentono un allarme iniziano a piangere. Per qualche giorno siamo stati ospiti da mia cognata, poi da una sua amica che aveva una casa sfitta per un mese. Ma abbiamo dovuto liberarla quando è arrivato il nuovo inquilino. Abbiamo continuato a cercare una casa in affitto che potesse ospitarci tutti, ma l'unica che siamo riusciti a trovare è stata quella in cui siamo ora, che non è assolutamente adatta alle nostre esigenze".

I sei, infatti, oggi sono costretti a vivere in una piccola casetta di appena 65 metri quadri. Una casa decisamente troppo "stretta" per una famiglia così numerosa. "Condividiamo in sei un solo bagno, abbiamo solo una camera da letto e un piccolo studio in cui dormono i due bimbi più grandi in un letto a castello, lavatrice e asciugatrice sono in mezzo al salotto... I miei figli litigano sempre perché non hanno i loro spazi e la convivenza non è facile: si lotta per avere un metro quadro. Il tavolo è per due persone, infatti io mi ritrovo sempre a mangiare in piedi. I mobili sono adatti a una persona, per cui ci ritroviamo con i pavimenti pieni di cose e di vestiti, per camminare dobbiamo scavalcare la roba a terra. Inoltre io e mio marito non abbiamo più uno spazio in cui lavorare in tranquillità, e oltre a questo quando si ammala uno si ammalano subito tutti gli altri, infatti non riusciamo a uscire dalle continue influenze. È una vita molto precaria".
Un interno della casa alluvionata di Valentina

Eppure Valentina e suo marito hanno provato e stanno continuando a provare a cercare un'abitazione alternativa. "Le agenzie immobiliari quando ci vedono scuotono la testa, dicono che non ci sono case in affitto, se non altre case alluvionate. Ma c'è anche un altro problema, che solitamente le agenzie non dicono: i proprietari hanno paura ad affittare a famiglie alluvionate perché temono che non riusciranno a far fronte a tutte le spese, soprattutto se dovessero smettere di erogare il Cas. Mi è capitato di parlare con un proprietario di un'abitazione che ci interessava: quando gli ho spiegato che eravamo alluvionati e che avevo 4 figli, mi ha chiesto come avremmo fatto a pagare 1000 euro di mutuo per altri 16 anni e 750 euro di affitto, con lo stipendio di due insegnanti e quattro bambini a carico. E lo capisco: il Cas è di 900 euro, e non è poco, ma viviamo con l'ansia di non sapere fino a quando ce lo daranno. Cosa faremo dopo?".

La casa di via Lapi di Valentina richiederà centinaia di migliaia di euro per essere sistemata. "Mancano tutti gli infissi, che sono stati sfondati dall'acqua. Gli impianti sono tutti da rifare, sono crollati i controsoffitti, di mobili non si è salvato nulla. Abbiamo perso anche un migliaio di libri, oltre a tutti i vestiti e al resto. Al momento come rimborsi abbiamo ricevuto solo 3000 euro che servono appunto per ristrutturare la casa, più altri 2000 quando arriverà il saldo. Ma cosa facciamo con 5000 euro? Chi può ristruttura la casa alluvionata, lo stanno facendo soprattutto gli anziani dando fondo ai loro conti in banca. Ma sulle perizie c'è ancora poca chiarezza, per cui uno inizia a fare i lavori senza sapere cosa effettivamente poi gli rimborseranno. E in ogni caso, se non faranno un piano di manutenzione dei fiumi e del territorio, sarà tutto inutile".
L'esterno della casa alluvionata di Valentina

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