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Sabato, 27 Aprile 2024
Musica

"Canzoni sessiste", Emis Killa fuori dal concerto di Capodanno: è bufera, la replica durissima

La decisione del Sindaco di Ladispoli dopo le polemiche di questi giorni. Il rapper risponde sui social

Emis Killa non sarà sul palco di Ladispoli per il concerto di Capodanno, come era stato annunciato. La decisione del Sindaco è arrivata dopo giorni di polemiche per la scelta dell'amministrazione comunale di farlo esibire in piazza il 31 dicembre, in quanto alcuni suoi brani - questa l'accusa - inciterebbero la violenza di genere. 

"Nonostante l'artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre" ha fatto sapere il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, aggiungendo ancora: "La mia amministrazione è sempre stata attenta al tema della violenza di genere, sostenendo tutte le iniziative possibili per contrastare questo fenomeno, collaborando con le Forze dell'ordine e supportando le donne vittime di violenza e i minori coinvolti. Comprendo le ragioni di chi ha espresso contrarietà sul contenuto di alcuni testi, ma la nostra intenzione non è mai stata quella di veicolare messaggi sbagliati".

La canzone contestata

Il Sindaco ha spiegato anche cosa si contesta precisamente al rapper, accusato di sessismo: "I dubbi in questione derivano da incomprensioni sul testo della canzone 'Tre messaggi in segreteria', brano di assoluta denuncia della violenza sulle donne - ha precisato - Lo stesso Emis Killa ha chiarito la sua posizione, ricordando che la canzone è un mettersi dal punto di vista dell'aggressore per raccontare fatti che, purtroppo, accadano nella vita reale, già sette anni fa. Noi vogliamo solo regalare ai nostri giovani la possibilità di assistere gratuitamente, in un clima di festa, ad un grande evento nella propria città". Adesso, però, dovranno modificare la scaletta.

La replica di Emis Killa

Non resta in silenzio Emis Killa dopo la decisione del Comune di Ladispoli, ma soprattutto dopo aver letto alcuni titoli di giornale. In particolare se la prende con Repubblica, che ha titolato 'Capodanno in piazza con Emis Killa, il rapper che canta l'inno al femminicidio'. Risponde così sui social: "Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel caso del pezzo da voi menzionato (ben 7 anni dopo tra l'altro, siete sul pezzo insomma) io interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo, per quanto spiacevoli accadono. Nel pezzo non è Emiliano che parla, e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro storytelling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Oppure radiamo da tutti i cinema Denzel Washington, visto che in 'He got game' uccide la moglie. Vi dovete ripigliare". E in un'altra storia Instagram tuona: "Per farvi un'idea di me a riguardo piuttosto dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle mie amiche. Potete cancellare tutti i concerti che volete, bannare i rapper dalle radio, indignarvi in gruppo sui social, non cambierete così la realtà che gente come me ha il coraggio di raccontare, anche quando questo mi torna indietro nel peggiore dei modi. Cercate i colpevoli tra i colpevoli - conclude Emis Killa - non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose".

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