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Martedì, 30 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018 Italia

I giorni dell'odio: candidati insultati e minacce di morte (per fortuna il 4 marzo è vicino)

Online migliaia di insulti ma anche minacce di morte. I più insultati? Silvio Berlusconi e il Partito Democratico. Gli elettori più arrabbiati? Sono uomini e che vivono nel Lazio. La mappa della campagna elettorale più violenta degli ultimi anni

Elezioni alle porte, per fortuna: la campagna elettorale più violenta degli ultimi anni è giunta all'ultima settimana ed è tempo di bilanci. Analizzando i quasi 2 milioni di contenuti legati alle elezioni 2018 pubblicati dall'inizio dell'anno emerge come il 38% di questi sia connotato da negatività e ben 135.000 contengono volgarità o insulti espliciti. Non solo, c'è chi si è spinto oltre e i messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15.000, quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19.000.

E i commenti positivi? Secondo D-Link, azienda che ha condotto questa particolare analisi, solo l’11% di tutti i contenuti pubblicati online è etichettabile come positivo.

Odio online? ecco i candidati più presi di mira

Il leader di partito più preso di mira è Silvio Berlusconi, che è destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%. Ci si accanisce meno sulle persone di Di Maio e di Grasso (rispettivamente a quota 11% e 8% delle ingiurie).

La classifica cambia se analizziamo l’astio verso i partiti politici: da questa prospettiva l’accanimento è indirizzato al Partito Democratico (39%) e al M5S (34%). A seguire Lega (12%), Casapound (5%) e, per ultima, Forza Italia 4%. 

  • In Italia il leader più insultato è Silvio Berlusconi seguito da Renzi e Salvini
  • In Veneto, Piemonte, Trentino, Friuli, Liguria, Umbria il leader più insultato è Salvini
  • In Toscana, Marche e Basilicata invece è Renzi il più insultato
  • Il partito più preso di mira è ovunque il PD tranne nel Lazio, Molise e Valle d’Aosta dove è il M5S
  • La regione dove sono le donne ad insultare in proporzione maggiore è la Basilicata (71%), seguita dalla Valle d’Aosta.

I più arrabbiati? Uomini e che vivono nel Lazio

Prendendo come base solo i commenti con insulti e volgarità, scopriamo che l’elettore più “arrabbiato” è uomo (68% contro il 32% delle donne) e vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti in termini assoluti, precede la Lombardia di ben 6 punti).

Facendo, invece, un rapporto su tutti i contenuti su base regionale, deduciamo che sono più scontenti gli abitanti del centro nord: l’Emilia Romagna conta il 29% di contenuti negativi rispetto a quelli prodotti, Toscana 28%, Lazio 26%, Lombardia 25% e Piemonte 25%.

Elezioni, i giorni dell'odio

I momenti più critici di questa campagna elettorale sono stati, almeno sulla rete, il 4 gennaio (quando è esplosa la bufala dei sacchetti bio prodotti da un'azienda vicina a Renzi), 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Fontana candidato governatore della Lombardia), 18 gennaio (cambio del simbolo M5S con il nome di Grillo che sparisce dal logo), 29 gennaio (presentazione delle liste elettorali), 3 febbraio (fatti di Macerata), 12 febbraio (Museo Egizio).

"Questi dati sono drammatici - spiega Stefano Nordio, VP D-Link Europe -perché evidenziano come si stia diffondendo una dialettica della violenza che viaggia soprattutto online. Ormai non è più possibile fare a meno di internet ma proprio per questo bisogna capire che non ci può più essere distinzione tra un comportamento online e offline, le conseguenze sono sempre reali”

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