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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le immagini del programma Copernicus

La peggiore siccità degli ultimi 500 anni

I dati e le immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa): la siccità in Europa è stata la peggiore degli ultime cinque secoli: tra luglio e agosto diverse zone hanno cambiato colore

Un dato preoccupante, confermato anche dal satellite: la siccità in Europa nell'estate 2022 è stata la peggiore degli ultimi 500 anni. Come dimostrano le immagini del satellite Sentinel 2 tra il primo luglio e il 31 agosto 2022, vaste regioni siano passate da un verde acceso a un marrone arido. Un'evoluzione ben visibile: la vegetazione scompare, lasciando "nude" diverse aree sud-orientali della Gran Bretagna, in Francia settentrionale e in Germania, Polonia e Europa orientale. I dati del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa), sono stati confrontati con un altro studio del 2014 sulla siccità del 1540.

 Anche i dati ricavati dall'Osservatorio Globale sulla Siccità (Global Drought Observatory, Gdo) indicano che il 47% dell'Europa ad agosto si trovava in condizioni allarmanti: i segnali più gravi erano la mancanza di umidità nel suolo e gli effetti negativi sulla vegetazione. Inoltre, il livello dell'acqua nei fiumi, compresi il Reno, il Danubio e il Po, è sceso così tanto da impedirne la navigazione, mentre il clima eccezionalmente caldo e secco ha notevolmente aumentato il rischio di incendi boschivi.

Gli esperti descrivono la siccità registrata ques'estate come la peggiore degli ultimi 500 anni: l'ultimo grande evento simile infatti fu proprio quella del 1540. L'ondata di caldo estremo avvenuta in quel periodo fu molto persistente, con una durata di ben 11 mesi, portando a circa 90-95 giorni di pioggia in meno rispetto alla media dell'Europa occidentale e centrale del XX secolo. La siccità idrologica risultò altrettanto estrema: la portata di fiumi come Reno ed Elba scese addirittura del 90% e i corsi d'acqua più piccoli si prosciugarono completamente.

Coldiretti:"Da siccità sei miliardi di danni"

La terribile siccità registrata nell'estate 2022 è costata all'agricoltura italiana circa 6 miliardi di danni, pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale. A questi vanno aggiunti gli effetti catastrofici legati alla mancanza d'acqua dal dilagare degli incendi allo scioglimento dei ghiacciai. A lanciare l'allarme è un'analisi di Coldiretti, che ha commentato i dati e le immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus: "Un’anomalia che in Italia ha avuto effetti devastanti a causa delle precipitazioni dimezzate ma anche del caldo record con il mese di giugno che ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003 mentre nel mese di luglio la colonnina è stata più alta di +2,26 gradi la media, inferiore solo al 2005".

"Il risultato è stato che le campagne italiane sono allo stremo con cali produttivi del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove – evidenzia la Coldiretti – si allargano le zone di “acqua morta”, assalti di insetti e cavallette con decine di migliaia di ettari devastati".

Preoccupa Coldiretti anche la vendemmia con una prospettiva di un calo del 10% delle uve mentre è allarme negli uliveti con il caldo che rischia di far crollare le rese produttive. Oltre che in pianura gli effetti del cambiamento climatico si fanno dunque sentire anche in montagna con un profondo cambiamento del paesaggio con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature che stanno prosciugando pure i ghiacciai alle quote più alte. La siccità è diventata dunque la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti. Ma preoccupare sono anche gli incendi favoriti dal mix esplosivo caldo e siccità con danni incalcolabili dal punto di vista economico ed ambientale tanto che,secondo  Coldiretti, ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire l’habitat nei boschi andati distrutti dalle fiamme. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.

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