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Martedì, 30 Aprile 2024
L'inchiesta / Roma

Mi sono infiltrato per due mesi in Scientology, ecco cosa ho visto

Tra marzo e maggio ho frequentato la chiesa romana del movimento religioso statunitense. Il risultato è "Essere scientologist", la videoinchiesta del team Dossier di RomaToday

La “chiesa di Roma e del Mediterraneo” è mastodontica. 6500 metri quadrati con tanto di auditorium da 300 posti, circondati da un parco di oltre 11 ettari in cima a una collinetta, in zona Casalotti. L'immagine perfetta della potenza e delle capacità economiche di Scientology, la religione statunitense praticata anche da Tom Cruise, che il 19 giugno ha persino incontrato Giorgia Meloni a palazzo Chigi. In Italia ci sono 14 chiese, dette Org, frequentate da poco meno di 300mila fedeli e simpatizzanti. Per due mesi, sotto falso nome, sono diventato uno di loro.

Per Scientology mi chiamo Gabriele Notarangelo, ho 30 anni, sono un ex cattolico e faccio il cameriere in un ristorante di Prati. Per diventare scientologist ho dovuto fare un test online di 200 domande, come “useresti mai delle punizioni fisiche su un bambino di 10 anni?” o “hai mai preso in considerazione l’idea del suicidio?”. Il risultato è riassunto in un grafico. Per valutarlo bisogna prenotare una consulenza gratuita alla chiesa più vicina. È così che Scientology adesca gran parte dei suoi discepoli.

La valutazione

Quando arrivo alla chiesa di Roma mi accoglie una ragazza sulla trentina, in uniforme rossa e nera. Mi mostra il centro informativo per il pubblico, una sorta di museo pieno di monitor, touchscreen, cartelli e volantini. Poi mi chiede cosa io sappia di questa religione: “Hai visitato solo siti ufficiali o anche Wikipedia? Sai, sul sito ufficiale ci sono scritte delle cose, su altri siti potrebbero essercene scritte altre”. Vuole assicurarsi che io sia all’oscuro delle varie condanne, interrogazioni parlamentari e inchieste giornalistiche che hanno riguardato il metodo Scientology in tutto il mondo. Il passo successivo è una dimostrazione di come funziona l’E-meter, uno strano marchingegno inventato dallo stesso Hubbard. Funziona così: il “paziente” prende in mano due lattine metalliche collegate alla macchina, che sarebbe capace di rilevare l’energia sprigionata dai pensieri negativi. Se ce ne sono l’ago presente sul display si sposta verso destra. 

“Se non ti iscrivi malattie o incidenti”. Così Scientology Roma recluta i suoi discepoli

Una volta provato l’E-meter posso far valutare il mio grafico. La valutatrice scruta il foglio per qualche secondo e si mette le mani tra i capelli. A suo dire il risultato è sconcertante: “Questa roba qua ti sta rovinando. Se vai avanti così per qualche altro mese nel frattempo cascherai dalle scale, potresti ammalarti o avere incidenti”. 

A scuola da Scientology

Anche Scientology ha la sua bibbia. Si chiama Dianetics, il best seller scritto da Ron Hubbard nel 1950. Secondo il fondatore del movimento religioso statunitense la nostra mente sarebbe divisa in due parti. La mente analitica, quella che pensa, ricorda e calcola. E la mente reattiva, dove sarebbero archiviati i ricordi dolorosi. Per eliminare i comportamenti irrazionali generati dalla mente reattiva bisogna percorrere il ponte verso la libertà, una serie di corsi e prove a pagamento da superare per raggiungere lo stato di clear: “Ogni corso ha una durata di 10/15 ore”, mi spiega la tutor porgendomi il modulo per l’iscrizione. Firmo un paio di scartoffie, intasco la ricevuta e infilo nello zaino il manuale che dovrò studiare per “superare gli alti e bassi della vita”. 

Il manuale del primo corso

I “dati di ordine superiore”

L’accademia degli scientologist romani è al primo piano. Sulla porta mi attende un uomo brizzolato sulla sessantina: è il supervisore, una sorta di docente. L’aula è una stanza grigia ma luminosa, un ritratto di Ron Hubbard appeso al muro osserva gli studenti. 
In classe vige una disciplina ferrea. È richiesta puntualità assoluta, è vietato assumere alcol e droghe 24 ore prima dello studio, i farmaci sono ammessi solo su prescrizione medica. A lezione non si può bere, fumare, mangiare o usare il cellulare. Non si può nemmeno salutare i compagni. Per parlare o andare in bagno bisogna chiedere permesso al supervisore, con il quale si devono concordare subito anche gli orari da seguire durante il corso: “Se arrivi in ritardo ti faccio vedere io”, scherza dopo avermi fatto sedere. 

Il primo corso mi insegnerà a distinguere tra personalità sociali e antisociali. Secondo il manuale, queste ultime andrebbero eliminate o isolate “come chi ha il vaiolo”: “Se ne incontri una devi comportarti come se fosse un cobra. Mettiti dei guanti impenetrabili dal suo morso, oppure usa un bastone. Così potrai avere a che fare anche con un cobra, senza per forza doverlo ammazzare”, rassicura il supervisore.  

Questa roba qua ti sta rovinando. Se vai avanti così per qualche altro mese nel frattempo cascherai dalle scale, potresti ammalarti o avere incidenti.

La scientologist che ha valutato il grafico

L’auditing 

Per terminare il primo corso bastano poche settimane. Se deciderò di proseguire dovrò eliminare gli engram, le esperienze negative che affollano la mia mente. La tecnica per farlo si chiama auditing. Ad applicarla sono gli auditor, coloro che ascoltano, ministri della chiesa di Scientology o aspiranti tali. Una di loro si offre di mostrarmi come funziona. 
Saliamo due rampe di scale e arriviamo in una delle stanze riservate a questa pratica. Per entrare devo lasciar fuori zaino, cellulare e qualsiasi apparecchio elettronico. Una volta seduti attorno alla scrivania l’auditing può cominciare: “Chiudi gli occhi. Quando dirò la parola ‘cancellato’ ogni cosa che ti avrò detto durante la terapia sarà cancellata, e non avrà potere su di te”, spiega la auditor. Poi si va dritti al sodo: “Andiamo al momento più remoto di dolore o malessere. Comincia dall'inizio e raccontalo”.  

Lezioni a pagamento, interrogatori, lavoro gratis. A scuola da Scientology

Una seduta può durare pochi minuti o diverse ore. Le domande e le richieste si susseguono, una in particolare mi viene ripetuta almeno una dozzina di volte: “D'accordo Gabriele, ritorna all'inizio dell'episodio, parlami di tutti gli altri particolari che riesci a trovare”.
Dopo circa 45 minuti il rito può concludersi: “Quando conterò da cinque a uno e schioccherò le dita sarai sveglio”.

Lavorare per Scientology

Durante le lezioni i ministri di Scientology offrono anche la possibilità di lavorare per la chiesa di Roma. Chiedo qualche dettaglio in più. Come prima cosa mi viene mostrato un video motivazionale: “È un lavoro duro, con poche ricompense”, avverte la voce narrante.  
In effetti la ricompensa non c’è. Il contratto simbolico con Scientology richiede a chi lo firma dalle 20 alle 40 ore di lavoro a settimana per la comunità, a volte anche nel weekend. Gratis, o quasi: “L’orario è a tua scelta. Dalle 9 di mattina fino alle 18, oppure dalle 18 alle 21 e 30 più il sabato e la domenica”, mi dice una scientologist esperta.

Lo stipendio non è previsto, c'è solo un “compenso allo staff sulla base di quel che si produce. Si chiamano commission. Se tu porti delle persone hai diritto a una percentuale di quel che la persona paga quando entra ”, spiega ancora la donna. 
Fingo di volerci pensare un attimo, saluto e mi avvio verso l’uscita. Ad aspettarmi all’ingresso c’è però la mia tutor, che insiste: “Anche io sto qui tutto il giorno, senza prenderci una lira. La sera quando esco faccio un altro lavoro, sennò come campo?”

I Narconon

Il centro informativo di Scientology Roma è un’enorme vetrina. Tra i tanti stand, monitor e spazi promozionali si pubblicizzano anche i cosiddetti Narconon: “Sono i nostri centri di riabilitazione dalla tossicodipendenza, che non fanno uso di farmaci”, spiega con orgoglio la mia tutor. La ricetta antidroga di Scientology è basata su corse, saune, corretta alimentazione, olio e integratori. Per capire come la applicano mi fingo interessato a fare il volontario al Narconon di Santa Fumia, a pochi chilometri da Roma.

Il centro è in una villa isolata e circondata dal verde, non lontana da santa Palomba. Il cancello è aperto, appena arrivo un membro dello staff mi fa fare un giro dello stabile. Prima mi mostra la sauna, poi il giardino, la palestra e la cucina. Infine mi accompagna nella palazzina adiacente, quella dell’area astinenza, dove gli ospiti iniziano un percorso di disintossicazione che dura in media tra i 4 e i 6 mesi.

Saune, olio, integratori e niente farmaci. La lotta alla droga secondo Scientology

Anche lui dorme qui assieme alla sua ragazza, che è vicedirettrice dello staff: “Qui abbiamo vitto e alloggio pagato. Anche io ho fatto il percorso, così come il direttore e un altro collega. L’unica a non averlo fatto è la mia compagna, che però è sulle linee di Scientology da tantissimi anni”.  
Nello staff non ci sono psicologi, psicoterapeuti o psichiatri. Neanche il medico è sempre presente. Il dottore viene chiamato solo in caso di necessità. La struttura ospita in media una dozzina di persone. Il percorso terapeutico non prevede l’utilizzo di farmaci: “Non li usiamo perché vogliamo che le persone riacquistino lucidità”, mi spiega il direttore. 

Le uniche pillole ingerite dagli ospiti sono integratori a base di vitamine e magnesio, somministrati più volte al giorno. La più importante sarebbe la Niacina, una forma di vitamina B3 che secondo Scientology sarebbe in grado di “decomporre i residui di droga e altre sostanze tossiche dai tessuti e dalle cellule”. In realtà “le vitamine vanno prese se c'è una carenza, sennò non servono a niente. E di solito non ci sono carenze simili in queste persone”, spiega a Dossier Massimo Barra, esperto di tossicodipendenze e presidente della fondazione Villa Maraini.

Il dosaggio degli integratori
Sostanza Dosaggio
Nicotinammide 1000 mg
Vitamina A 10000 U.I
Vitamina D 400 U.I.
Vitamina E 800 U.I.
Vitamina C 2000 mg
Carbonato di magnesio 500 mg
Vitamina B6 25 mg
Complesso vitaminico B 200 mg
Vitamina B1 350 mg
Vitamina B5 100 mg

Secondo Scientology la ricetta del programma Narconon funzionerebbe nell’80% dei casi. Barra scuote la testa: “Se per smettere di drogarsi bastassero una bella saunetta, magnesio e vitamine le migliaia di persone che nel mondo soffrono di droga avrebbero trovato la soluzione. Se fossi un tossico mi sentirei offeso”.  

Tutti i business di Scientology

Il giro d’affari attorno alla sezione romana di Scientology è di decine di migliaia di euro. Per attraversare il ponte verso la libertà mi sono iscritto all’associazione internazionale degli scientologist (Ias). Ma questa quota associativa copre solo i primi sei mesi. Trascorsi i quali dovrò scegliere se rinnovare la tessera per un solo anno o per tutta la vita, rispettivamente al costo di 150 o 3mila euro.  
L’accademia offre decine di corsi specifici, con relativo manuale pubblicato e venduto dalla casa editrice ufficiale del movimento religioso, la New Era Publication Italia. Quanto ai corsi, i primi costano poche decine di euro, ma più si sale di livello, più il prezzo aumenta: “Solo per uno degli ultimi io e mio marito in due abbiamo speso 3500 euro”, racconta a Dossier Renata Lugli, che fino a qualche anno fa frequentava le chiese di Scientology.
A questi costi vanno aggiunti quelli per le sedute di auditing. Secondo Pier Paolo Caselli, altro ex scientologist, per diventare Clear bisogna sborsare “almeno 30 o 40mila euro”. 

Il tariffario del Wise

Se sei uno scientologist e possiedi un’azienda ti verrà inoltre consigliato di iscriverti al World Institute of Scientology Enterprises (Wise), la rete internazionale delle aziende che usano le tecnologie di Scientology. Anche qui il conto è salato: l’iscrizione costa dai 160 ai 4800 euro l’anno a seconda dell’offerta che si sceglie.

Attorno a Scientology ruotano poi diverse onlus e associazioni satellite. Alcune sono impegnate nella lotta per i diritti umani, altre in quelle contro gli abusi psichiatrici, il crimine e la droga. Tutte si dicono autonome e indipendenti, ma in realtà sono strettamente collegate al movimento religioso.
Tra queste c’è anche la costola romana di Narconon. Il percorso di disintossicazione dura in media tra i quattro e i sei mesi: “Stare qui costa 100 euro al giorno, quindi 3mila euro al mese, vitto e alloggio compresi”, spiega il responsabile della struttura. Chi vuole disintossicarsi qui, insomma, spende in media dai 12 ai 15mila euro.

Così Scientology Roma incassa decine di migliaia di euro

Trattandosi di un'associazione religiosa senza scopo di lucro la gran parte di questi redditi non viene tassata. Per il mio primo corso ho pagato 38 euro, non inclusi nella quota associativa. In cambio mi è stata data solo una semplice ricevuta, nessuna fattura. Ma “qualsiasi cosa che un associato paga in più rispetto alla quota associativa andrebbe tassato”, spiega a Dossier Gianluigi Bertolli, esperto di fiscalità religiosa e fondatore dello studio Bertolli e associati. “Quel corso andava fatturato”.

La replica di Scientology e Narconon

Il 20 giugno le associazioni Narconon sud Europa e Narconon hanno inviato una diffida a Dossier, per contestare una pubblicazione a loro giudizio “di chiaro intento diffamatorio”, chiederne la rimozione e annunciare “il ricorso all'autorità giudiziaria per il sequestro del periodico”. 

Anche il direttore dell'ufficio affari pubblici di Scientology Italia Luigi Brambani ha voluto replicare alle accuse, in primis a quella di organizzare eventi nelle scuole o in parlamento sotto mentite spoglie: "Se non diciamo che siamo Scientologist ci si accusa di volerci infiltrare tacendolo, se invece lo diciamo siamo colpevoli di voler fare proselitismo. È uno strano gioco dei dadi in cui se esce testa perdo io, se esce croce vince l'altro".
Brambani ha precisato anche che “non ci sono dipendenti in una chiesa di Scientology", solo “collaboratori”. Quanto all’aspetto economico, il direttore degli uffici pubblici rimanda alle “numerose sentenze italiane passate in giudicato che hanno riconosciuto la natura religiosa di Scientology e la piena legalità delle attività delle sue chiese e missioni”.
 

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