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Venerdì, 26 Aprile 2024
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De Andrè e Dori Ghezzi, storia di un rapimento

Oggi, nel 1979 il cantautore genovese e la moglie furono rapiti dall'Anonima Sequestri

Era il 27 agosto del 1979 quando Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi furono rapiti nella loro casa in Sardegna per mano di quella che i media dell'epoca rinominarono l'Anonima Sequestri. 

La storia del rapimento di De Andrè e Dori Ghezzi

Il cantautore e la futura moglie (si sposeranno nel 1989, dopo 15 anni di convivenza) furono sequestrati nella loro fattoria, comprata tre anni prima, all’Agnata, vicino a Tempio Pausania. La coppia fu costretta a salire su un'auto e portata sul Monte Lerno, a Pattada. A dare l'allarme la domestica insospettita per aver trovato la camera a soqquadro e dall'assenza dei due.

Dori Ghezzi, dopo la liberazione raccontò:

"Fummo presi e fatti scendere al piano terra dopo averci fatto calzare scarpe chiuse e portato con noi alcune paia di calze. Ci fecero uscire dal retro della casa e fatti sedere sulla nostra macchina, una Citroen Diane 6, targata MI. Prima di chiudere la porta chiesero a Fabrizio dove fosse l’interruttore per spegnere le luci del giardino".

La loro liberazione avvenne a dicembre, quattro mesi dopo, dopo il pagamento di un riscatto di circa 550 milioni di lire.

Per impedire a De Andrè e Ghezzi di scappare erano per la maggior parte legati. Alloggiavano in tende e per mesi furono nutriti solo con "pane, formaggio, salsiccia e scatolame". Nel mese di novembre, con il cambio di nascondiglio, gli fu concesso di mangiare pasti caldi.

La liberazione di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Dori fu liberata il 21 dicembre, Faber il 22 nel cuore della notte. Il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, furono arrestati tutti i componenti della banda di malviventi che furono condannati in via definitiva nel 1985.

Il cantautore genovese e Dori non furono mai rancorosi nei confronti dei sequestratori, anzi più di una volta affermarono che i banditi furono gentili, tanto che quando Salvatore Vargiu - condannato a 25 anni - chiese la grazia al Presidente della Repubblica la coppia la firmò. 

Dopo il sequestro in Sardegna

Il rapimento segnò la vita e l'arte di Faber, tanto che dedicò alla Sardegna un album (L'indiano) e al sequestro una canzone "Hotel Supramonte" dove in versi ha descritto il disagio per il cibo ("Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile"), la felicità della liberazione ("Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere") e l'immenso amore per Dori.

Hotel Supramonte, il testo della canzone di De Andrè

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
Tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
E una lettera vera di notte falsa di giorno
E poi scuse, e accuse e scuse, senza ritorno
E ora viaggi, ridi, vivi o sei perduta
Col suo ordine discreto dentro il cuore
Ma dove, dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere
E un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
Sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete
Passerà anche questa stazione senza far male
Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
Ma dove, dov'è il tuo cuore
Ma dove è finito il tuo cuore
E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano
Cosa importa se sono caduto, se sono lontano
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
Perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
Ma dove, dov'è il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore.

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