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Venerdì, 26 Aprile 2024
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HIV, studentessa si ammala durante la tesi di ricerca

Facendo le analisi per donare il sangue ha scoperto di aver contratto il virus dell'Hiv: la rivelazione che ha scioccato anche il mondo accademico

Ha scoperto di essersi ammalata di Aids facendo le analisi per donare il sangue e le è crollato il mondo addosso: nessun rapporto a rischio, nessun indice di rischio, poi le indagini e la rivelazione che ha scioccato anche il mondo accademico: una studentessa universitaria italiana ha contratto l'Hiv probabilmente nel laboratorio dove stava effettuando degli esperimenti per la tesi di laurea.

Ora la protagonista di questa inquietante vicenda chiede giustizia. "La studentessa si trovava in un laboratorio per compiere degli esperimenti che coinvolgevano appunto due università - spiega all'Adnkronos il legale della giovane, l'avvocato Antonio Serpetti - e si è trovata ad utilizzare alcune parti inattivate di virus Hiv, che, secondo la tesi sostenuta dai nostri esperti virologi, si sono ricombinate trasformandosi in infettanti, determinando il contagio della ragazza".

"Voglio sottolineare che siamo nella fase iniziale dell'iter, quindi le nostre valutazioni, seppur di altissimo livello, dato che le analisi sono state effettuate la laboratori molto prestigiosi, - continua Serpetti - sono pur sempre valutazioni di parte. Ora spetta al giudice nominare un perito che effettuerà ulteriori valutazioni e quindi potrebbero ipoteticamente anche determinare un'impostazione diversa".

"E' molto importante per me e per la mia assistita e anche per la controparte far presente che in questo momento non c'è nessuna verità processuale - sottolinea ancora Serpetti - c'è un'ipotesi molto forte, c'è una tesi, sostenuta a mio avviso da una documentazione inoppugnabile, che è al vaglio dell'autorità giudiziaria. Mi aspetto una risposta dal Tribunale di Padova, area competente, nel giro di qualche mese, direi per l'anno venturo".

"Sono profondamente convinto, per gli elementi scientifici raccolti, che il virus che ha colpito Federica non è un virus che circola tra la popolazione - spiega ancora Serpetti - è un virus di laboratorio, dato che la struttura genetica, a quanto ci risulta, è appunto di natura laboratoristica. Non può averlo contratto in altro modo se non in laboratorio, perché non è possibile trovarlo fuori da esso. La ragazza lavorava su particelle virali parziali, con materiale genetico parcellizzato quindi non doveva essere infettante".

"Cosa è accaduto? Saranno le indagini a fare luce sulla vicenda. Sta di fatto che la mia cliente si è infettata - ha concluso - ed è profondamente provata e sofferente, anche se sono passati 5 anni dalla scoperta. La sua vita è stata stravolta".

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