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Domenica, 28 Aprile 2024
Filtri per l'acqua

Filtri per l'acqua potabile, quali sono i migliori (e quando sono davvero utili)

Dai sitemi di filtraggio da installare sotto o sul rubinetto alle caraffe filtranti. Insieme al chimico Marco Martinelli scopriamo come funzionano e quali sono i migliori

Nelle case degli italiani sono sempre più diffusi i filtri per depurare l’acqua del rubinetto, sebbene l’acqua distribuita in Italia sia considerata buona e sicura. A dirlo è la legge. Secondo la normativa vigente, infatti, lo Stato è tenuto a controllare periodicamente la sicurezza e la qualità dell’acqua che scorre negli acquedotti italiani.

Ciononostante, molti preferiscono acquistare filtri da installare sotto o sul rubinetto, oppure caraffe filtranti. In alcuni casi la scelta è dovuta a una questione di gusto (l’acqua del rubinetto non sempre è gradevole per la presenza di ferro e calcare trasportato dalle tubature). Altre volte il motivo è legato alla presenza di tubature troppo vecchie o oggetto di cattiva manutenzione, che potrebbero rilasciare batteri o metalli nell’acqua. Per una maggiore sicurezza, si opta quindi per l’utilizzo di sistemi di filtraggio. Scopriamo insieme a Marco Martinelli, conduttore su Rai Gulp del programma di divulgazione scientifica "Il Piccolo Chimico", quali sono i più utilizzati, come funzionano, e quando sono realmente utili.

Marco, come viene filtrata l’acqua del rubinetto?

“Dipende dal tipo di filtro. Si passa dalle borracce filtranti in cui puoi filtrare anche l’acqua di fiume e bere in tranquillità, sino alle classiche caraffe filtranti ad uso domestico per ridurre il contenuto in cloro, e quindi migliorare il sapore dell’acqua del rubinetto. I filtri delle caraffe nascono ad esempio per abbattere i cattivi sapori e per "purificare" l’acqua da certi ioni (molecola o atomo con carica elettrica). Ma, eliminare ioni dall’acqua non sempre è un bene poichè l'acqua ionizzata favorisce l'espulsione e ristabilisce l'equilibrio acido-base del nostro organismo".

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Le caraffe filtranti sono tra i dispositivi di filtraggio più usati. Come funzionano?

"I filtri delle caraffe filtranti sono filtri a carbone attivo oppure adoperano un filtro a scambio ionico. Con il primo si trattiene il cloro e molecole organiche di varia natura, mentre con il secondo la componente minerale come il calcare e potenziali metalli pesanti (Nichel, Piombo, Cromo, Arsenico). Indipendentemente dalla tipologia, proprio per la loro capacità di trattenere queste sostanze, è importante cambiarli di frequente. A causa dell’accumulo di filtrato, questi dispositivi, infatti, si saturano e perdono la loro capacità filtrante".

Questi filtri sono stati accusati di rilasciare nitriti in concentrazioni oltre i limiti di legge ed anche aumentare il rischio di proliferazione batterica, e quindi di essere pericolosi per la salute. Cosa c’è di vero? Sono sistemi sicuri o no?

"I sistemi sono sicuri se vengono utilizzati come da indicazione del produttore. Non rilasciano nitriti o nitrati tutt’al più livelli bassi di ammonio, un elemento non "pericoloso" considerando che con la sigla “E503" si indica il bicarbonato di ammonio che viene comunemente utilizzato come agente lievitante nell’industria dolciaria. Piuttosto, il rischio di proliferazione batterica dipende fortemente da come viene conservata e gestita la caraffa. In generale i nuovi filtri non sono un ambiente favorevole alla crescita microbica e cambiando il filtro con la giusta frequenza, come da indicazione del produttore, non ci dovrebbero essere rischi".

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Quali sono gli altri sistemi di filtrazione disponibili sul mercato, e come funzionano?

"Sebbene il calcare non sia nocivo per le persone, ma è un problema per la vita degli elettrodomestici, se vivete in una zona in cui l’acqua è particolarmente "dura" (ad alto contenuto di minerali), è consigliabile usare un addolcitore. Quest’ultimo sostituisce il calcare con altri ioni positivi come il sodio o il potassio rendendo l’acqua meno "dura" e nociva per la nostra lavatrice o lavastoviglie. Altri sistemi di filtrazione efficaci sono quelli ad osmosi inversa, costituiti da una membrana permeabile all’acqua: il macchinario spinge l’acqua attraverso la membrana e accumula da un lato acqua senza ioni, dall’altra il sale. In questo caso si ha la certezza di rimuovere inquinanti e sali. L’acqua ottenuta però non è acqua distillata (cioè quasi del tutto priva di impurità, tra cui microorganismi, sali minerali e gas disciolti), bensì un’acqua oligominerale dal bassissimo residuo fisso. Per residuo fisso si intendono i sali disciolti in 1L di acqua pesati dopo evaporazione ed essiccamento a 180 °C".

Filtrare l’acqua del rubinetto è ormai un’abitudine sempre più diffusa. Ma è davvero vantaggioso per la salute? 

"L’acqua del rubinetto in Italia, se non ci sono specifiche segnalazioni da Istituzioni, è sicura. Tutt’al più, come ho detto prima, ha un elevato contenuto di calcare che non ha effetti negativi sul nostro organismo, anzi dopo una certa età un’acqua ricca in calcio può essere utile per l’osteoporosi. L’unico rischio sono i possibili metalli pesanti derivanti da danni a tubature domestiche vecchie. In questo caso i filtri sono sicuramente consigliati. Il consiglio è di far analizzare l’acqua presso un centro ARPAC e poi valutare se usare o meno un filtro. I filtri costano e conviene usarli solo se non possiamo fare altrimenti. Aggiungo che il cattivo sapore dovuto al cloro può essere risolto anche lasciando una caraffa aperta di acqua (senza filtro) qualche ora a temperatura ambiente in cucina. Il cloro è volatile e l’eccesso usato per sterilizzare tenderà ad andar via".

L’acqua potabile è però anche ricca di minerali preziosi che aiutano a garantirne il fabbisogno giornaliero. Utilizzando questi filtri non si rischia di eliminare anche queste sostanze importanti per l’organismo?

"Abbattere il contenuto minerale dell’acqua non è sempre un bene, anzi non lo è quasi mai. L’acqua ricca in calcare non fa venire i calcoli, al massimo riduce la vita della lavastoviglie. Certamente eliminare metalli pesanti è utile, così come residui organici o più semplicemente il cattivo sapore".

Quello che sembra non avere senso è il fatto che tutti i sistemi di filtraggio vengono utilizzati per filtrare un’acqua potabile per legge considerata "sicura". Dunque, perché dovremmo filtrarla? 

"L’unico motivo per cui si dovrebbe filtrare l’acqua è se ci sono condizioni per le quali non farlo potrebbe comportare un rischio per la salute. Di recente sono stato in India dove l’acqua non è potabile: ho così acquistato un filtro da 0.2 µm per il rubinetto della doccia e ho potuto lavarmi in maggiore sicurezza. Chi è immunodepresso può optare per un’opzione simile. Tuttavia, in Italia l’acqua del rubinetto è super sicura, e conviene filtrarla solo se non piace il sapore o se si è in dubbio sulla salute delle tubature".

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