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Sabato, 27 Aprile 2024
Città Milano

Pregiudicato si spaccia per magistrato ed entra in carcere: "Ho dimenticato il tesserino"

È successo a San Vittore. L'uomo voleva assistere a un'udienza, ma è stato scoperto e arrestato

È entrato in carcere dalla porta d’ingresso insieme a un avvocato millantando di essere un magistrato. Alle guardie che gli hanno chiesto spiegazioni (e il tesserino) ha risposto che lo aveva dimenticato a casa. Non solo, ha mostrato una carta d’identità in cui sotto il campo “professione” c’era scritto “procuratore”. Tutto per assistere a un’udienza che gli interessava. E per lui sono scattate le manette. È successo nei giorni scorsi a Milano e il magistrato abusivo è stato arrestato d’urgenza nella giornata di giovedì 29 febbraio dai poliziotti del commissariato Porta Monforte guidati da Manfredi Fava.

A smascherare il 62enne - direttamente in carcere - è stato il gip del tribunale di Lodi, arrivato a San Vittore per l’udienza insieme al pm realmente titolare del caso. Sul caso sono in corso accertamenti. Stando a quanto trapelato l’uomo era indagato e coimputato con il detenuto. Non è ancora chiaro, tuttavia, perché abbia cercato di assistere all’udienza di convalida.

L’arrivo in carcere e lo scambio di persona

Tutto è successo nella giornata di martedì 20 febbraio. Il primo a cadere nel tranello è stato l’agente penitenziario addetto alla portineria, tratto in inganno da come il 62enne si era presentato. Qualche dubbio è sorto quando la guardia ha chiesto i documenti al sedicente pm: l’uomo non ha mostrato il tesserino (ha detto di averlo dimenticato a casa), ma ha mostrato una vecchia carta d’identità cartacea su cui era scritto “procuratore” nel campo professione. Non solo, le dichiarazioni del 62enne, stando a quanto trapelato, sarebbero state avvalorate anche dall’avvocato presente.

A smascherare quello che stava succedendo è stato il gip del tribunale di Lodi, arrivato poco dopo in carcere insieme al pm realmente competente del caso. È subito scattato l’allarme. Durante gli accertamenti è emerso che l’uomo non era né un avvocato, né un praticante. Non solo, non aveva neanche mai conseguito una laurea in legge. Sono invece emersi i suoi trascorsi con la giustizia. Nella giornata di giovedì è entrato a San Vittore sempre per la porta d’ingresso, ma senza spacciarsi come procuratore.

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