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Venerdì, 26 Aprile 2024
Bambini / Palermo

"Il mio ex marito è un violento e vogliono affidargli nostro figlio": l'appello di una madre

La giovane mamma di un bimbo di 6 anni ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado del giudice. "Dicono che ostacolo il loro rapporto, che trasmetto al piccolo le mie ansie". Le assistenti sociali: "Nessun riscontro degli atteggiamenti aggressivi denunciati dalla donna"

"Mio figlio non può andare a vivere con il padre. E' una persona violenta, irascibile e sin dalla nascita del bambino non ha mai mostrato il minimo affetto per lui. Dove sta la giustizia? Qualcuno intervenga e mi aiuti!".

E' questo l'appello lanciato dalla giovane madre di un bambino di 6 anni che, come stabilito da una sentenza dalla prima sezione civile del Tribunale di Palermo, sarà affidato ad entrambi i genitori con domicilio prevalente nella casa del papà. Quella di Gabriele (nome di fantasia, ndr) è la storia - probabilmente come tante caratterizzata dalla sofferenza - di un bambino conteso tra due genitori separati, per anni seguito dagli assistenti sociali, tra perizie, visite neuropsichiatriche e battaglie legali senza fine.

A luglio è arrivata la sentenza contro la quale la madre si è opposta. Recentemente al suo legale, l'avvocato Paolo Seminara, è arrivata una lettera nella quale si chiede di 'consegnare' il bambino in tribunale con valigie e giochi al seguito.

Lei, però, nutre più di qualche dubbio su questa possibilità e si chiede come possano decidere di toglierle un figlio dall'oggi al domani, rischiando di mettere a rischio la sua serenità e il suo sviluppo. "Dicono che ostacolo il rapporto tra il mio bambino e suo padre, ma non è assolutamente vero. E sulla base di questo hanno preferito che stia con lui, con una persona violenta e dalla minaccia facile".

Accuse che l’avvocato del padre, Annamaria Amato, respinge categoricamente: "Sono solo sue ricostruzioni fantasiose. Il mio assistito ha lottato tanto per vedere il figlio che negli anni è stato soggiogato dalle sedicenti paure della madre".

La ragazza cerca di ripercorrere la storia, dal matrimonio risalente nel 2008 fino a oggi, ponendosi alcune domande sulla decisione del giudice: "Quando è nato Gabriele, soprattutto i primi mesi, non ho mai visto il mio ex dargli una carezza, mai un bacio. Anzi pensava che la sua vita sarebbe dovuta cambiare e sin da subito ha dimostrato di non accettare questa circostanza. Da quando ci siamo separati mi ha ha dato il tormento, ha minacciato di morte me e mio padre, e anche durante gli incontri con gli assistenti sociali si è mostrato per quello che è. Com'è possibile che adesso il bambino, che per 6 anni è stato con me, debba andare a vivere con lui".

Le fa eco la nonna: "Mio nipote rischia grosso. Ho paura per lui e temo di non riuscirlo a vedere più".

Secondo le assistenti sociali, però, non c'è nessun riscontro degli atteggiamenti aggressivi denunciati dalla donna. 

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