L'ex conduttore tv Alessandro Cozzi condannato all'ergastolo per omicidio
Cozzi è stato ritenuto colpevole della morte violenta dell'imprenditore Alfredo Cappelletti, avvenuta nel settembre 1998: un "cold case" riaperto nel 2012 dopo che l'indagine era stata archiviata come suicidio
E' stato condannato all'ergastolo l'ex conduttore televisivo Alessandro Cozzi, accusato dell'omicidio dell'imprenditore Alfredo Cappelletti, avvenuto nel settembre 1998. A deciderlo la Corte d'Assise di Milano. L'uomo era stato trovato morto con una coltellata al petto nel suo ufficio.
OMICIDIO CAPPELLETTI, UN COLD CASE RIAPERTO NEL 2012
Un "cold case" risolto riaperto nel 2012 dopo che l'indagine era stata archiviata all'epoca come suicidio. Cozzi si trova già in carcere per scontare una condanna a 14 anni per l'omicidio del titolare di un'agenzia di lavoro nel milanese, Ettore Vitiello. Il giudice ha disposto una provvisionale di 100mila euro per la moglie di Cappelletti e 200mila euro per ciascuno dei due figli della vittima.
POI IL COLPO DI SCENA AL PROCESSO
L'inchiesta sulla morte di cappelletti era stata archiviata già due volte come suicidio. Nel 2011 il pm Maurizio Ascione aveva riaperto l'indagine per la terza volta, in seguito all'arresto di Cozzi per l'omicidio di Vitiello, con il quale era indebitato per 17mila euro. La terza richiesta di archiviazione (basata su una perizia genetica che aveva escluso la presenza del dna dell'indagato sul coltello) venne però respinta dal gup Franco Cantù Rajnoldi che, con un colpo di scena, dispose l'imputazione coatta per Cozzi riscontrando "assordanti analogie" tra l'omicidio di Vitiello e la morte di Cappelletti, scrive il quotidiano Il Giorno.
I parenti della vittima, una volta ascoltato il verdetto che condanna Cozzi all'ergastolo, sono scoppiati a piangere. Cozzi si era sempre dichiarato innocente, sostenendo che il suo socio Cappelletti si fosse suicidato per problemi di salute.
