Suo figlio muore a 33 anni e dona gli organi: "Vorrei solo abbracciare chi ha il suo cuore"
L'appello disperato di mamma Rosa, che ha perso il figlio per un aneurisma cerebrale
Alessandro Quitadamo aveva solo 33 anni quando un aneurisma lo ha ucciso. Si è sentito male al lavoro - l'ultimo giorno prima delle vacanze, il 22 dicembre - è stato portato d'urgenza all'ospedale e lì, dopo tre giorni, è morto. I medici non hanno potuto fare altro che staccare le macchine il 31 dicembre, chiedendo alla sua famiglia il permesso di donare gli organi di "Ale". Mamma Rosa e gli altri due figli hanno detto di sì. Oggi lei lancia un appello, raccolto da Carmine Ranieri Guarino su MilanoToday: abbracciare chi ha ricevuto gli organi di suo figlio.
"Lui ci aveva sempre detto che avrebbe voluto - ricorda la signora - e allora abbiamo detto di sì". E il 1 gennaio 2018, Alessandro - "un ragazzone grande, buono e in salute", nelle parole di sua madre - ha fatto il suo miracolo.
Il suo cuore è andato a un uomo di quarantatré anni - a cui restavano pochi giorni di vita - che è stato operato a Milano. La stessa città in cui il fegato di Ale è stato impiantato a un uomo di cinquantatré anni. Sotto la Madonnina è finito anche uno dei reni del ragazzo, donato a una donna di quarantanove anni. L'altro rene, invece, è stato "regalato" a un uomo di quaranta anni, operato a Bergamo, mentre i polmoni sono stati trapiantati a un 58enne, che è stato ricoverato a Padova.
Ora mamma Rosa spera che qualcuno si "riconosca" nelle operazioni e si faccia avanti con lei, anche se la legge garantisce l'anonimato.
"La nostra vita si è fermata il 31 dicembre - ammette la signora, spiegando il perché di questo desiderio - e forse incontrare chi ha gli organi di Ale sarebbe finalmente avere un briciolo di serenità. Vorrei soltanto abbracciarli - conclude mamma Rosa -, nient'altro".
