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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso / Catania

Alfio Torrisi morto alle Bahamas, la moglie: "Non aveva gli organi, siamo sconvolti"

La procura di Catania ha aperto un'inchiesta. La moglie: "Voglio la verità e gli organi di mio marito". I legali della Techno teak e di Nirelli Giulio: "Non c’è nessun giallo"

L’avevano avvisata che il marito non stava bene ma nessuno le aveva detto che poteva essere in pericolo di vita. Poi dopo qualche giorno il decesso, il 14 ottobre del 2023. Da quel momento in poi "non abbiamo avuto pace" racconta Giusi Cundari, la vedova di Alfio Torrisi, il falegname 54enne di Giarre (Catania) deceduto in un ospedale delle Bahamas dopo un malore sulla nave 'Paradise' della Carnival cruises line, dove era al lavoro per conto della Techni teak di Riposto.

La moglie: "Vogliamo la verità"

"Vogliamo sapere cosa è successo, vogliamo la verità. Siamo rimasti sconvolti dal sapere che non aveva gli organi interni", afferma la vedova. La procura di Catania, su denuncia dei familiari, ha aperto un'inchiesta e disposto un'autopsia, che non è stata mai eseguita perché tramite una Tac preventiva si è scoperto che il corpo di Alfio era stato svuotato dagli organi interni e riempito di segatura di legno e giornali.

"Il fatto più tragico - sottolinea Giusi - è accaduto quando noi abbiamo saputo dal medico legale che non c'erano gli organi interni di mio marito. Questo fatto straziante ci induce ad avere mille pensieri, mille dubbi. Noi vogliamo sapere la verità. Io chiedo allo Stato delle Bahamas gli organi di mio marito, il referto medico e dell'autopsia, perché noi a oggi non sappiamo la verità e vogliamo conoscerla".

Inizialmente la vedova non aveva acconsentito all’esecuzione dell’autopsia alle Bahamas, "avrei voluto farla eseguire in Italia, ma ho dovuto cedere perché lo richiedeva la legge ed era l'unico modo per riavere il corpo di mio marito", racconta.

I legali della Techno teak: "Non c'è nessun giallo"

Sulla morte di Alfio Torrisi e sull’autopsia "non c'è alcun giallo" precisano i legali della Techno teak e di Nirelli Giulio, indagato dalla procura di Catania come "mero atto dovuto per garantire la legittimità degli accertamenti di natura medico legale disposti dal pm". In relazione alla mancata presenza degli organi all'interno della salma di Torrisi gli avvocati sostengono che "tutte le parti" erano state informate in sede di conferimento dell'incarico peritale. In pratica erano state avvisate che in occasione dell'autopsia effettuata alle Bahamas sarebbe stata utilizzata una tecnica autoptica meglio nota come di "Letulle en masse", che comporta "il prelievo in blocco, cioè in massa, di tutti gli organi".

"Così dopo aver trovato il corpo privo di organi interni, sostituiti da segatura mista a fogli di giornali americani, per imbalsamarlo, con rogatoria internazionale, è stata avviata la pratica per recuperare i "vetrini" che l'ospedale delle Bahamas dovrebbe aver conservato. Ma la richiesta è ancora in attesa di una risposta". Gli avvocati della Techni teak annunciano quindi che "pur nel profondo rispetto per il dolore dei familiari del defunto", si riservano "fin d'ora ogni azione a tutela dell'immagine personale e professionale del Nirelli e della sua ditta".

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