Andrea, il gay italiano perseguitato in Ungheria: "Diecimila dollari a chi lo ammazza"
Il calvario di Andrea Giuliano, 33 ligure, inizia nell'estate 2014. La sua colpa? Essere gay in un Paese come l’Ungheria dove il partito di estrema destra è votato da un elettore su tre
Si chiama Andrea Giuliano, ha 33 anni e una taglia da diecimila dollari sulla testa. La sua colpa? Essere gay in un Paese come l’Ungheria dove il partito di estrema destra è votato ormai da un elettore su tre.
La via crucis di Andrea è iniziata nell’estate del 2014. Alla parata per l’orgoglio omosessuale di Budapest, è su un carro e tiene in mano una parodia di un club ultranazionalista di motociclisti. "Al posto della moto stilizzata che la orna", racconta La Stampa, "c’è un fallo". Per Andrea è l’inizio di una vera e propria persecuzione.
Sul sito nel club neonazi compaiono quasi subito la sua foto, il suo indirizzo di casa e quello del suo datore di lavoro. Cominciano a ricoprirlo di insulti e a mandare migliaia di mail al suo capo, chiedendo che licenzi l’italiano, reo di "infangare il Paese e la religione cristiana".
Da allora Andrea ha cambiato casa dieci volte ed è scampato a vari agguati.
E le minacce, nel tempo, peggiorano. Ad un certo punto sul sito di Jeszenszky appare una taglia: 10mila dollari per chi lo ammazza. Una condanna a morte.