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Venerdì, 26 Aprile 2024
Test negativo

La ragazza sudamericana non è Angela Celentano

Il confronto tra il dna della giovane venezuelana e quello dei genitori della bimba scomparsa nel 1996 a Vico Equense, in provincia di Napoli, ha dato esito negativo. La famiglia: "Continuiamo a sperare"

Il test ha dato esito negativo. La ragazza sudamericana sulla quale era stato eseguito il prelievo del dna per compararlo a quello dei genitori di Angela Celentano, non è la bambina scomparsa nel 1996 sul Monte Faito, nel comune di Vico Equense (Napoli). L’avvocato Luigi Ferrandino, legale della famiglia di Angela Celentano, assieme al team di consulenti composto dall’avvocato Enrica Visconti, il generale Luciano Garofano e il social team della "Manisco World" presieduto da Virginia Adamo, fanno sapere che "da poche ore hanno appreso che dalla comparazione tra il dna dei signori Celentano e quello della giovane donna attenzionata purtroppo non vi è corrispondenza genetica".

La ragazza a cui era stato prelevato il materiale genetico, dunque, non è Angela Celentano. "Continueremo nelle nostre ricerche e qualunque altra segnalazione meritevole di approfondimento verrà percorsa", dichiara Catello Celentano, papà di Angela. "Ringraziamo quanti hanno contribuito alle segnalazioni e non smettiamo di sperare di poter riabbracciare la nostra amata figlia. Per il momento riteniamo di rimanere in silenzio e chiediamo rispetto", aggiungono Catello e Maria Celentano, madre di Angela, assieme alle figlie Rossana e Naomi.

Il caso di Angela Celentano

La scomparsa della bambina risale al 10 agosto del 1996. Angela Celentano ha tre anni ed è con mamma, papà, le sorelline, e un gruppo di altre quaranta persone sul Monte Faito, nel Napoletano. Sono tutti insieme per un pic nic. È ora di pranzo, il papà è convinto che la bimba sia dietro di lui e si volta per chiederle cosa vuole mangiare. Angela non c'è. Scatta l'allarme. Si mobilitano tutti i presenti, le forze dell'ordine. Il Monte Faito è passato al setaccio, ma senza risultati. Per quattro giorni e quattro notti vengono impiegati tutti i mezzi allora disponibili. La famiglia si dice certa che la piccola si stata portata via da qualcuno e che sia stata ceduta o venduta per un’adozione illegale.

Anni dopo si accende la speranza quando mamma Maria e papà Catello vengono contattati dal Messico. Si scopre però che un truffatore aveva rubato la foto di una donna del tutto estranea ai fatti, spacciandola per Angela. Oggi, 26 anni dopo, l'inchiesta risulta formalmente archiviata. Ma i genitori della bimba non hanno mai smesso di sperare. 

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