rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
La sentenza

Militare italiano morto a causa dell'amianto: lo Stato condannato a risarcire la vedova

I Ministeri della Difesa e dell'Interno dovranno risarcire con 400mila euro la vedova di Antonio Ballini, deceduto nel 2014 per un mesotelioma causato dall'esposizione all'amianto sulle unità navali della Marina Militare

La vedova di Antonio Ballini, militare deceduto per un mesotelioma per l'esposizione all'amianto durante le sue attività sulle navi della Marina Militare italiana, riceverà un risarcimento di 400mila euro da parte dello Stato italiano. Nella giornata di oggi, lunedì 1° agosto, il Tribunale di Grosseto ha condannato i Ministeri della Difesa e dell'Interno a risarcire la donna con la somma di 400mila euro, a cui verrà aggiunto un vitalizio di 1.900 euro mensili che proseguirà per tutta la vita. Come racconta in una nota l'Osservatorio Nazionale Amianto (Ona), Ballini è morto nel 2014 a 69 anni per essere stato a contatto, tra il 1965 e il 1967, con l’amianto utilizzato nelle navi della Marina, in particolare nei motori, essendo stato adibito alla manutenzione dei mezzi, nonché impiegato in attività di pulizia di cucine e impianti di riscaldamento e caldaie. A pochi mesi dalla diagnosi è morto tra atroci sofferenze lasciando orfano il figlio Marco, e vedova la moglie, Delfina Lucignani, che ha portato avanti la sua battaglia legale contro uno Stato che fatica a riconoscere i diritti delle vittime.

Il Tribunale ha riconosciuto al militare lo status di vittima del dovere che, in un primo momento, gli era stato negato e ha sottolineato in sentenza: “deve pertanto ritenersi che l’esposizione ad amianto del Ballini sia avvenuta in occasione dello svolgimento di attività di servizio e nell’espletamento delle funzioni d’istituto” e che: "la patologia contratta e il decesso derivatone siano riconoscibili come dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali in cui il ricorrente ha operato".

"Ancora un'altra pronuncia della Magistratura che sanziona l'operato della Marina Militare. Nel nostro caso il Tribunale ha sì riconosciuto i diritti della vittima e della vedova, ma non quelli dell’orfano, perché al momento della morte del padre, questi aveva già iniziato a lavorare. Si tratta di una chiara ingiustizia, contro la quale faremo appello. Intanto promuoveremo anche l’azione di risarcimento del danno a carico del Ministero - dichiara Ezio Bonanni, legale della famiglia e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto - Sarà utile la recente sentenza della Corte di Appello di Venezia, che ha condannato gli alti Ammiragli e Comandanti, per la morte di questi marinai. Trovo veramente stucchevole e francamente inaccettabile che il Ministero si ostini a negare i diritti delle vittime dell’amianto. La nostra battaglia proseguirà nelle aule dei Tribunali, fino a quando non ci sarà la presa d’atto da parte della Marina della lesività dell’amianto e dei danni che ha provocato ai suoi uomini".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Militare italiano morto a causa dell'amianto: lo Stato condannato a risarcire la vedova

Today è in caricamento