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Venerdì, 26 Aprile 2024
Contro i deboli / Monza e della Brianza

Anziani narcotizzati e derubati: così la falsa benefattrice raggira i nonni

In manette una donna di 47 anni. Per l'accusa il modus operandi era sempre uguale: conquistava la fiducia delle vittime, poi "correggeva" le loro bevande con medicinali e le derubava

Raggirati, narcotizzati e derubati. E' la sorte toccata ad alcuni anziani di Monza, finiti nel mirino di una finta benefattrice, adesso arrestata dai carabinieri. Secondo l'accusa Tiziana Morandi, italiana 47 anni, fingeva di essere in cerca di qualche offerta da destinare ai bambini poveri. Una volta conquistata la fiducia delle vittime, le narcotizzava con delle benzodiazepine, potenti farmaci che avrebbero anche potuto essere letali vista l'età avanzata di alcune vittime. Messi ko i nonnini, li ripuliva.

L'indagata è originaria del Vimercatese, nullafacente, già nota alle forze dell'ordine per precedenti specifici tra cui furto e circonvenzione di incapaci. La donna, mentre le sue vittime erano prive di sensi, avrebbe agito indisturbata nell'appartamento, portando via tutto quello che di prezioso riusciva a trovare: dai soldi ai preziosi. Per procurarsi il farmaco ipnotico-sedativo, avrebbe usato false prescrizioni mediche che esibiva all'occorrenza in pronto soccorso millantando di essere in cura psichiatrica.

Le medicine sciolte nelle bevande e i furti

Le indagini coordinate della procura della Repubblica di Monza sono state avviate quando, nell'agosto 2021 un anziano 83enne di Roncello, è stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza e trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Vimercate. L'83enne, che è stato poi dimesso ma dall'esame tossicologico risultò positivo alla benzodiazepina, ha riferito ai carabinieri della stazione di Bellusco di essersi addormentato dopo aver preso, in casa sua, una camomilla con una donna che si era presentata alla sua porta per una raccolta di soldi per beneficenza. In ospedale si era accorto di non avere più al collo la collana con alcune medagliette e la fede al dito.  

Stesso modus operandi per altri due anziani sempre nel mese di agosto 2021, a Roncello, quando un 84enne, conosciuto in un bar e invitato a consumare una bevanda nell'abitazione della donna, dopo aveva sorseggiato la camomilla ''corretta'', si era risvegliato nel nosocomio di Vimercate ''alleggerito'' di una banconota da 50 euro che aveva nel portafogli. Anche nel suo caso l'esame tossicologico aveva confermato la presenza del potente psicofarmaco.

Stessa sfortunata sorte per un 67enne, originario della provincia di Como, che aveva conosciuto la donna tramite alcun noti social network. Invitato dalla donna nella sua abitazione per bere in compagnia, era caduto in uno stato di sonnolenza. Si era poi risvegliato a casa sua, senza ricordare come vi fosse tornato, e si era accorto di non indossare più la catenina al collo e, dopo alcuni giorni, si era visto addebitare sul proprio bancomat un prelievo di 250 euro in uno sportello di Roncello a lui sconosciuto.

I carabinieri della stazione di Bellusco, compreso che nel territorio si aggirava una donna che aveva preso di mira gli anziani, hanno acquisito i referti medici dal pronto soccorso di Vimercate di coloro che erano risultati positivi all'utilizzo dello psicofarmaco. Sono poi emersi, fanno sapere i carabinieri, altri casi. La donna aveva contattato, sempre tramite i social, altri due uomini. Nell'ottobre 2021, un 51enne della provincia di Milano l'aveva raggiunta nel Vimercatese per poi andare insieme a lei al cinema. In tal caso è stato fatale un drink durante il film: l'uomo si è risvegliato in un lettino del pronto soccorso dell'ospedale, privo di circa 150 euro e positivo, anche lui, al farmaco. Ancora, tra le vittime un 27enne della Val Badia che aveva conosciuto la donna sui social, l'aveva incontrata e dopo un'aranciata era caduto in un sonno catatonico. Il giovane, dopo essersi ripreso, nel fare rientro in Trentino, durante il tragitto aveva cominciato ad accusare forte dolori addominali e conati di vomito, si è così fermato all'ospedale di Rovereto dove, dopo essersi accorto che dal proprio zaino mancavano 400 euro, si era sottoposto all'esame riscontrando la positività al farmaco.

Rodato il piano, secondo l'accusa l'inventiva della rapinatrice aveva poi trovato seguito con un uomo di origine irpina, 71enne, il quale sempre conosciuto tramite chat, nel parlare delle sue passioni, aveva portato la donna a conoscenza della sua intenzione di vendere la sua collezioni di monete e pennini d'oro del valore di circa 80mila euro. La donna, come ricostruiscono i carabinieri, gli aveva fatto credere di conoscere persone del settore per piazzare la merce, invitandolo, anche in questo caso, a salire nella sua abitazione per scambiare quattro chiacchiere. Il 71enne ignaro, a giugno scorso, aveva accettato l'invito e, nell'abitazione della donna, gli era stato offerto il solito bicchiere. Insieme si sono poi recati in un vicino centro commerciale, dove la 47enne, approfittando dello stato confusionale del 72enne, è riuscita ad utilizzare la sua carta di credito per acquistare 4mila euro di monili in oro in una gioielleria, capi di abbigliamento per un valore di circa 100 euro. Poi, facendogli credere di aver trovato un compratore per le monete, lo ha convinto a prendere un treno per Torino, ma alla stazione Porta Nuova la donna, dicendo che il compratore aveva avuto un contrattempo, l'aveva esortato ad aspettare. Nel frattempo l'uomo ha accusato un forte giramento di testa ed è stato portato all'ospedale Umberto I di Torino. A quel punto l'amara sorpresa: la preziosa collezione di monete e pennini era sparita. Anche in questo caso, i medici avevano riscontrato la presenza di benzodiazepina.

In casa dell'indagata sono stati trovati dieci pennini in oro, due bracciali in oro, due flaconi di Delorazepam, un flacone di 'Sedivitax' e duemila euro circa in contanti. Accompagnata nella sezione femminile del carcere di San Vittore, deve rispondere di: rapina aggravata dal fatto di porre le vittime in stato d'incapacità di agire, nonché in alcuni episodi, con le aggravanti di aver commesso il fatto in abitazione privata e nei confronti di persona ultrasessantacinquenne; lesione personale aggravata dai futili motivi consistenti nell'alterazione psicofisica da intossicazione da benzodiazepina; circonvenzione di persone incapaci continuata; detenzione illecita di sostanza stupefacente o psicotrope continuata e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. 

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