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Domenica, 28 Aprile 2024
La mattanza al supermercato / Milano

Follia ad Assago, convalidato l'arresto di Tombolini: "Furia brutale, difficile non uccida ancora"

L'autore del terribile assalto avvenuto nel Carrefour di Assago, in provincia di Milano, resterà piantonato nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo.Il giudice nell'ordinanza: "Una personalità priva di freni inibitori, capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza"

È stato convalidato l'arresto per Andrea Tombolini, 46 anni, accusato di omicidio e tentato omicidio per aver accoltellato a morte un dipendente e ferito cinque clienti dell'ipermercato Carrefour ad Assago. L'uomo resterà piantonato nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo. Una decisione scontata nei confronti dell'uomo che giovedì 27 ottobre, intorno alle 18.35, ha percorso gli scaffali del supermercato, ha impugnato un coltello e lo ha usato a caso, colpendo chi gli stava accanto. In soli 60 secondi ha lasciato a terra sei persone - dal dipendente del supermercato Luis Fernando Ruggieri colpito a morte al calciatore del Monza Pablo Marì accoltellato alla schiena - prima di essere disarmato. Un gesto compiuto per invidia dopo aver desistito da istinti suicidi. "Prima di recarmi al supermercato andavo su un balcone e avevo pensieri suicidiari che non ho portato a termine. (...) entro al supermercato e mi sono recato a prendere un coltello per farla finita. Avevo intenzione di colpirmi, ma quando ho visto alcuni avventori ho deciso di colpirli per sopprimere la mia rabbia, io mi definisco un pazzo" le sue parole davanti al pm di Milano Paolo Storari.

Il video degli accoltellamenti al Carrefour di Assago

"Se devo esprime un sentimento che ho avuto nell'occasione era quello di invidia perché le persone che ho colpito stavano bene, mentre io stavo male. Ritengo di avere un tumore e di dover morire. Mi sembra impossibile di fare quello che ho fatto, io non sono una persona violenta e non ho nessun precedente penale, mi sembra impossibile di aver rovinato la mia vita e quella delle persone che ho ucciso e ferito" ha spiegato a verbale continuando a non darsi pace.

"Carattere brutale, difficile non uccida ancora"

"Il carattere brutale ed efferato delle aggressioni e lo sproporzionato livello di violenza fanno emergere una personalità priva di freni inibitori, capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza. A ciò deve aggiungersi la considerazione che si è trattato di un raptus improvviso, di cui si ignorano ancora con precisione le cause". È uno dei passaggi dell'ordinanza con cui il gip di Milano Patrizia Nobile ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare nel reparto psichiatrico dell'ospedale San Paolo - con tanto di presidio per evitare le fughe - per Andrea Tombolini accusato di omicidio e di duplice tentato omicidio.

"Pur non essendovi traccia documentale di una storia psichiatrica dell'indagato, difficilmente una furia omicida di tale portata può essersi scatenata all'improvviso, senza alcuna avvisaglia di un qualche cambiamento dei processi cognitivi ed emotivi; e, soprattutto, altrettanto difficilmente può restare un episodio isolato, sia nel caso in cui sia dovuta ad un qualche scompenso psicotico, che a un qualche processo cognitivo o emotivo che non ne abbia inficiato la coscienza e volontà" conclude il gip Nobile.

Per il gip "nell’attesa di un auspicabile accertamento tecnico sull’imputabilità dell’indagato, gli elementi appena evidenziati inducono a ritenere particolarmente elevato il pericolo di recidivanza" e per questo Tombolini deve restare nel reparto di psichiatrica dell'ospedale San Paolo, sotto custodia cautelare. Pur non essendoci traccia documentale di una storia psichiatrica dell’indagato, il giudice ripercorre alcuni avvenimenti: da un passato di dipendenza da droghe all'intervento chirurgico per un'ernia al disco del 10 agosto scorso, quindi "Da due settimane avrebbe iniziato a non parlare più e a minacciare il suicidio".

Il 18 ottobre si era andato dal medico di base, il quale gli aveva rilasciato un'impegnativa per una visita psichiatrica, che avrebbe dovuto svolgere il 7 novembre. "Il 19 ottobre si è reso protagonista di un primo episodio violento, manifestatosi con danneggiamento di oggetti di casa, come riferito dal padre, scagliati anche contro i genitori (come riferito dalla sorella). I genitori chiedevano l’intervento delle forze dell’ordine e lo stesso veniva condotto in ambulanza al pronto soccorso, dal quale l’indagato si allontanava a piedi, facendo ritorno in casa", il 26 ottobre contattava personalmente la Croce Rossa, lamentando dolori alla testa e alla schiena e ancora una volta si allontanava poi dal pronto soccorso.

"Infine, il giorno dell’arresto - si legge nell'ordinanza - è stato sottoposto ad una gastroscopia con sedazione, a seguito della quale, nonostante le rassicurazioni mediche, avrebbe iniziato a maturare pensieri ossessivi ipocondriaci che avrebbero poi scatenato la furia omicida".

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