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Lunedì, 29 Aprile 2024
Assenteismo / Palermo

Timbrano in due, ma lavora solo uno: le telecamere incastrano i furbetti del cartellino

Operazione anti assenteismo alla società partecipata del Comune di Palermo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Sotto la lente 1.385 episodi in tre mesi per 2.800 ore di assenza

Più di cento indagati e 18 lavoratori destinatari dell'obbligo di firma. Sono i numeri di un'operazione anti assenteismo condotta alla Rap di Palermo, cioè la società partecipata del Comune che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. L'indagine è stata portata avanti dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale. I reati contestati sono truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita.

Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori i mesi di maggio, giugno e luglio del 2021. Sono 1.385 gli episodi accertati dai carabinieri, per 2.800 ore di assenza: il danno economico stimato per la Rap sarebbe di quarantamila euro. Secondo i carabinieri esisteva "un collaudato sistema con molteplici condotte di assenteismo tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo".

Con le telecamere nascoste, i carabinieri hanno immortalato alcuni dipendenti della Rap mentre segnalavano la presenza "doppia" per sè e per un collega che quindi era presente sul lavoro solo sulla carta.

Dall'indagine è emerso anche il furto di carburante dai mezzi aziendali messo in atto da due impiegati dell'area logistica-officina della sede aziendale. I due svuotavano i serbatoi dei mezzi in riparazione.

"Ci tengo innanzitutto a ringraziare la Procura e i carabinieri per il forte impulso dato alle indagini, scaturite dalla denuncia di un nostro dirigente. Al contempo, mi rammarico che vengano coinvolti, anche in flagranza di reato, dipendenti accusati di atti criminali contro la propria azienda. Oltre a danneggiare l'immagine della Rap, vengono colpiti anche tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono con dedizione il loro dovere", commenta Giuseppe Todaro, presidente della Rap. 

Per Todaro "Questa inchiesta è un'ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap. E tutto questo accade mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l'azienda, per scongiurare l'ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento della Rap. Ogni giorno contrastiamo migliaia di palermitani che abbandonano rifiuti ovunque - aggiunge -, mezza città che pretende un servizio adeguato ma poi dimentica di pagare la Tari e adesso ci tocca aprire un ulteriore fronte all'interno, con decine di dipendenti che, a quanto pare, non hanno ancora capito quanto seriamente a rischio sia il futuro dell'azienda. Se confermate le ipotesi accusatorie, prenderemo provvedimenti durissimi, ove ci siano i presupposti anche per il licenziamento. Oltre, ovviamente, a costituirci parte civile nell'eventuale processo. Tutti i dipendenti - conclude Todaro - devono sapere che la catena dei controlli è serrata e l'attenzione è massima perché la città vuole risposte di serietà e affidabilità e non ci saranno sconti per nessuno".

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