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Venerdì, 26 Aprile 2024
CRONACA

Arrestato l'autista dell'Audi gialla, è un albanese di 36 anni

Le manette sono scattate al confine tra Grecia e Albania. Nel gennaio scorso la banda di criminali terrorizzò il nordest tra sparatorie e inseguimenti

La folle corsa per uno di loro sembra essere proprio finita. I carabinieri di Venezia ne sono convinti: è stato catturato il presunto autista dell'Audi gialla, il famigerato bolide che seminò il terrore nel nord-est alcuni mesi fa tra inseguimenti, fughe contromano in autostrada e sparatorie con le forze dell'ordine. L'auto venne poi bruciata a Oné di Fonte, nel Trevigiano.

Troppa la pressione di tutte le forze dell'ordine per continuare quello che per i delinquenti che viaggiavano sulla costosa auto, rubata, sembrava essere un'aperta sfida agli uomini in divisa. 

L'arresto è scattato al confine tra l’Albania e la Grecia: in manette un albanese di 36 anni. L'auto era stata rubata a Milano il 26 dicembre 2015; la banda dell'Audi era sempre riuscita a fuggire agli inseguimenti delle forze dell’ordine procedendo a folle velocità. In un caso, i banditi erano riusciti ad allontanarsi procedendo contromano il Passante e uscendo al casello di Spinea, sfondando la barriera di chiusura.

Audi gialla, le foto dei banditi

La "caccia" all’Audi gialla si era conclusa il 25 gennaio scorso, quando a Onè di Fonte (Treviso) era stata trovata la carcassa bruciata della vettura, ma non si erano concluse le indagini per identificare i componenti della banda. Le indagini hanno così portato all’arresto di V.R., ritenuto il conducente dell’auto protagonista delle scorribande lungo le strade e autostrade del Nordest. Rama è attualmente in custodia in un carcere greco.

"In gennaio, quando le scorribande dell’Audi gialla riempivano le cronache, gli alti gradi dell’Arma mi dissero: ‘vedrà che li prendiamo’. Promessa mantenuta. Ai Carabinieri va il mio riconoscente grazie. Hanno braccato questo delinquente fin oltre i confini nazionali, dimostrando ancora una volta che sfidare la legalità, con questi tutori dell’ordine, è rischiosissimo", con queste parole, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato l’arresto compiuto dai carabinieri di Venezia.

"Qualcosa mi dice - ha aggiunto - che anche la libertà dei complici di questo delinquente abbia vita breve, ma questo arresto rende già così giustizia in una vicenda nella quale i soliti soloni ebbero il coraggio di criticare le indagini perché, come sempre, a parole è tutto facile".

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