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Lunedì, 29 Aprile 2024
La denuncia

I bambini di una nota blogger finiscono nel videoclip di Baby Gang: guai per il trapper

Il trapper milanese è stato denunciato dalla guardia di finanza di Torino per un'immagine contenuta nel video di Cella2

Il trapper milanese 19enne Baby Gang (al secolo Zaccaria Mouhib) è stato denunciato dalla guardia di finanza di Torino per aver utilizzato la fotografia dei figli di una blogger torinese, conosciuta in particolare dalle neo-mamme, accostandone la loro immagine al contenuto della canzone 'Cella 2', che descrive la vita in prigione del protagonista e che è stata caricata sulle piattaforme di streaming musicale. Il fatto è stato riportato da TorinoToday.

I finanzieri hanno eseguito sia indagini sul web sia perquisizioni in alcune città lombarde acquisendo materiale che documenterebbe che il rapper, insieme ad altre due persone, in qualità di regista e realizzatore del video musicale, avrebbe reperito la fotografia dei figli minorenni della blogger all’interno del suo sito, tutelato dal diritto d’autore, per poi riprodurla abusivamente nel videoclip e nella copertina di una canzone che ha ottenuto quasi 10 milioni di visualizzazioni.

"Considerando che il brano descrive la vita in prigione del protagonista - scrive la guardia di finanza in una nota -, è stato ritenuto che la riproduzione fosse anche diffamatoria nei confronti dei bambini. Il rapper, peraltro, durante la fase delle investigazioni è stato protagonista di un’azione dimostrativa contro rappresentanti degli organi di polizia nel quartiere San Siro di Milano e, nel contempo, ha realizzato un video, immesso in rete, con il quale inneggia alla violenza e alla rivoluzione contro il sistema e le forze dell’ordine".

Nel corso delle operazioni, i finanzieri del secondo nucleo operativo metropolitano di Torino hanno dato esecuzione all’ordine di esibizione, emesso dall’autorità giudiziaria, nei confronti della piattaforma da cui è stata acquisita la documentazione afferente ai download e allo streaming del filmato musicale, accertando che è stato riprodotto 9.633.480 volte, di cui 3.026.140 con particolare riferimento all’istante in cui appariva l’immagine incriminata.

Per scongiurare la perpetrazione del reato e tutelare i minori, è stato chiesto di rimuovere e oscurare le immagini e i video riprodotti sulle note piattaforme Apple Music Service, Spotify, Deezer, Telecom, Qobuz.com e Amazon. A conclusione delle attività, il magistrato inquirente ha indagato le tre persone per aver riprodotto, trasmesso e diffuso in pubblico la fotografia dei minori, in violazione della normativa sul diritto d’autore e per aver diffamato la loro immagine. Ai tre soggetti sono state inflitte le multe previste dalle leggi in materia di copyright.
 

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