Chiede il green pass, barista preso a pugni: "Brucio il locale e stupro tua moglie"
È stato colpito al volto: labbro spaccato e denti rotti. La denuncia e l'appello
Dietro al bancone del bar Foscolo, tra un cliente e l'altro, si disinfetta la ferita al labbro. Nonostante siano ormai passati 10 giorni del brutale pestaggio, i segni sono ancora visibili. È stato colpito con due pugni sferrati in pieno volto - che gli hanno spaccato il labbro e rotto tre denti - per aver tentato di far rispettare le regole anti covid. Vittima dell'insensata aggressione è Orazio Staurenghi: ora ha quasi timore a chiedere agli avventori di esibire la certificazione verde, quando entrano nel suo bar di via Galilei, a Brescia.
"Erano le 17 di venerdì 21 gennaio - ricorda il barista con estrema lucidità - quando rientrando nel mio bar, dal quale mi ero allontanato per qualche minuto, ho visto due ragazzotti che si erano seduti ad un tavolo esterno, con le casse della musica a tutto volume. Mi hanno ordinato due caffè e io ho chiesto loro, come prevede la legge, di esibire il green pass. Uno me lo ha mostrato, l’altro invece mi ha detto che doveva cercarlo. Nel frattempo sono entrato per preparare i caffè, poi sono arrivati altri clienti e mi è sfuggito di mente di controllare nuovamente il certificato verde".
"Ti brucio il locale e stupro tua moglie"
Dopo aver consumato, i due ragazzi se ne sarebbero andati, ma uno di loro sarebbe nuovamente tornato nel locale dopo pochi minuti. "Me lo sono trovato al bancone: con fare arrogante e minaccioso mi ha chiesto una bottiglietta d'acqua - spiega ancora il barista -. Era piuttosto alterato e non aveva nemmeno la mascherina: così gli ho chiesto di indossarla e di farmi vedere il green pass che prima non trovava". Il giovane avrebbe completamente perso le staffe: "Ha cominciato a inveire contro di me, minacciando di incendiare il mio locale e stuprare mia moglie. A quel punto ho invitato il ragazzo ad andarsene: raggiunta la porta d'ingresso del locale, lui mi ha dato due pugni in faccia".
L'insensato pestaggio
Attimi concitati: il barista avrebbe cercato di difendersi e sarebbe scoppiata una colluttazione. Tutto sotto gli occhi di due clienti e della moglie di Staurenghi, che proprio in quegli istanti stava camminando sul marciapiede a pochi passi dal bar. La donna ha allertato il numero unico per le emergenze: in una manciata di minuti sul posto sono arrivati gli agenti della volante, che hanno fermato il giovane a pochi metri dal locale e lo hanno identificato.
Staurenghi è invece andato al pronto soccorso del Civile di Brescia, per le cure del caso, ed è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni. Poi ha sporto denuncia contro l'aggressore. "La cosa che mi fa più rabbia è che io ho dovuto chiudere il bar per 4 giorni: fino al martedì successivo, a causa delle lesioni riportate, non ho infatti potuto lavorare. E ancora non riesco a dare un senso a quello che è accaduto: perché reagire così? Io ho solo fatto il mio lavoro".
L'appello del barista
Domande che difficilmente troveranno una risposta. Un episodio che forse poteva essere evitato, spiega ancora Staurenghi: la scorsa primavera aveva avviato una petizione per chiedere che nella zona fossero installate delle telecamere di sorveglianza. "Lavoro qui da due anni e nei giardinetti di fronte al mio locale ho visto succedere di tutto. C'è chi si droga, lasciando a terra le siringhe, e pure chi consuma rapporti sessuali - racconta l'uomo -. Pochi giorni fa il pestaggio di cui sono stato vittima. Cosa altro deve accadere ancora? Forse le telecamere farebbero da deterrente".