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Venerdì, 26 Aprile 2024
La strategia in vista del processo

Benno Neumair seminfermo di mente? "Quel giorno era come se fossi uscito dalla realtà"

Il giovane: "Non avevo mai pensato di uccidere qualcuno, ho avuto un blackout". La difesa punta sulla parziale (e presunta) incapacità di intendere e volere del 30enne reo confesso per il duplice omicidio dei genitori, ma non si conosce ancora la relazione dei periti nominati dal Gip

Benno Neumair ora si scopre pentito. A suo dire non era in sé quando ha commesso il duplice delitto costato la vita a suo padre Peter e alla madre Laura Perselli. Tanto che dopo la confessione davanti agli inqurenti, la difesa punta tutto sulla semi infermità mentale che potrebbe permettere a Neumair di accorciare la sua pena fino a un terzo. Il giovane, 30 anni, è in arresto dal 29 gennaio scorso per l'omicido dei suoi genitori uccisi dopo una lite in casa. Prima il papà, poi la mamma. "Ma è ora che si conosca anche la mia di verità" ha detto il ragazzo parlando all'AdnKronos dal carcere di Bolzano.

Che cosa è successo allora?  "Quel giorno ho avuto un blackout, mai avevo pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori. Sono stato risvegliato da mio padre in maniera energica, abbiamo avuto l'ennesima discussione per i soliti motivi. Mi diceva che non valevo niente, al contrario di mia sorella che invece è tutto quello che un genitore può desiderare. Io soffro di un disturbo del sonno, il risveglio aggressivo, che mi rende nervoso, ci sono stati episodi anche con Madé, quando era adolescente. Non ci ho visto più e quando mio padre è entrato in camera con quella veemenza, ho preso un cordino che avevo a portata di mano in un cestino e con quello l'ho strangolato". 

Benno Neumair: la difesa punta sulla seminfermità mentale

Il giovane poi si sarebbe assopito a terra, accanto al cadavere del padre Peter che aveva appena ucciso. "A svegliarmi il telefono, era mia madre che mi diceva che stava rientrando in casa. Ho sentito la chiave nella toppa, l'ho vista e con il cordino ancora in mano ho strangolato anche lei, senza che nemmeno facesse in tempo ad accorgersene. E' successo tutto in pochi minuti". Una versione sostanzialmente sovrapponibile a quella già fornita agli inquirenti. Neumair sostiene che al momento del delitto era in stato di incoscienza. "Era come se fossi uscito dalla realtà. So bene che è difficile veder riconosciuta la totale incapacità di intendere e di volere. Che nulla, nemmeno il fortissimo pentimento che provo, mi risparmierà la pena lunga che ho appena iniziato a scontare". 

Intanto, stando alle ultime notizie, i consulenti nominati dalla difesa avrebbero accertato la semi infermità mentale in quanto a loro dire il giovane soffrirebbe di gravi disturbi della personalità che diminuirebbero la sua capacità di intendere e di volere. Una perizia di parte. Che dunque non è affatto detto che venga accolta. I risultati della perizia psichiatrica effettuata dai periti nominati dal Gip devono invece ancora essere resi noti. 

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