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Domenica, 28 Aprile 2024
Processo Ruby

Berlusconi e Ruby, il giorno del giudizio: per il Cavaliere rischio "inizio della fine"

Oggi la sentenza del processo Ruby. Tre strade: condanna piena, assoluzione piena, condanna a metà. L'ex premier rischia sei anni di carcere. Il Corsera: se condannato "perderebbe libertà, seggio parlamentare e cariche sociali"

Ci siamo. Ancora qualche ora e si saprà il destino di Silvio Berlusconi e, di conseguenza, del governo Letta. Anche se dal Pdl negano, la sentenza del processo Ruby non potrà, infatti, non avere strascichi fin dentro Palazzo Chigi. E qui si vedrà la consistenza dell'accordo per le larghe intese di Governo.

Assoluzione o condanna in pieno? Due strade. Anzi, tre. Come nel totocalcio è infatti previsto il segno "X" in schedina: Berlusconi, infatti, deve rispondere dei reati di  concussione e prostituzione minorile e il verdetto potrebbe anche essere a metà, una condanna e un'assoluzione.

IL PROCESSO - Nel procedimento Berlusconi è imputato per due "fatti": quanto accaduto la notte tra il 27 e il 28 maggio di tre anni fa, quando Ruby venne fermata per un furto da 3mila euro; quanto avveniva in diverse serate tra le mura di villa San Martino, con Ruby che "intratteneva" Berlusconi in cambuo di denaro e altre regalie, come gioielli e vestiti.

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L'ACCUSA - I pm sono certi che il dibattimento abbia ribadito come le accuse siano "solari" e hanno chiesto la condanna a sei anni di carcere, ma in molti, e non solo tifosi del Cavaliere per ragioni politiche, pensano che lo sviluppo del processo abbia offuscato le certezze di Ilda Boccassini, Antonio Sangermano, Pietro Forno. Al trio tutto femminile del collegio, Giulia Turri (presidente), Orsola De Cristofaro e Carmela D'Elia, l'ultima parola.

CONCUSSIONE (fonte Ansa) - Berlusconi, secondo la ricostruzione della Procura di Milano, la sera del 27 maggio 2010, mentre si trovava a Parigi per un vertice Ocse, ricevette una telefonata che lo informava del fermo di Ruby. A quel punto, come risulta agli atti del processo, l'ex premier, tramite il suo caposcorta, telefonò al Capo di Gabinetto del Questore, Pietro Ostuni, "rappresentandogli che tale ragazza minorenne" gli era "stata segnalata come nipote di Mubarak". Con quella telefonata e con un'altra da parte sempre del suo caposcorta, Berlusconi, "abusando della sua qualità" di presidente del Consiglio, "sollecitava ad accelerare le procedure" per il "rilascio" della minorenne, "aggiungendo che il consigliere regionale Nicole Minetti si sarebbe fatta carico del suo affido". Con il suo comportamento avrebbe indotto Ostuni "a dare disposizioni" al funzionario di turno quella notte, Giorgia Iafrate, affinché Ruby "venisse affidata" al consigliere, cosa che poi avvenne "alle ore 2.00" del 28 maggio, contrariamente alle disposizioni del pm minorile Annamaria Fiorillo che aveva stabilito di trattenerla negli uffici di via Fatebenefratelli in attesa del collocamento in una comunità. Con quel rilascio, questa l'ipotesi, avrebbe evitato che Ruby "potesse riferire" dei presunti incontri 'a luci rosse' con lui e, più in generale, dei presunti festini ad Arcore che, una volta venuti 'a galla', avrebbero potuto arrecare "nocumento alla sua immagine di uomo pubblico".

PROSTITUZIONE MINORILE - Berlusconi, secondo l'accusa, avrebbe avuto 13 incontri a sfondo sessuale con Ruby, tra il 14 febbraio e il 2 maggio del 2010, quando la ragazza, nata il primo novembre '92, era ancora minorenne. E "gli atti sessuali", si legge sempre nel decreto che dispone il giudizio, sarebbero avvenuti "in cambio del pagamento di somme di denaro che venivano consegnate, in contanti" o direttamente da lui o da Giuseppe Spinelli, il suo fiduciario.

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LA DIFESA - Per i legali dell'allora premier nella residenza del Cavaliere andavano in scena "cene eleganti e normali", dove si parlava di calcio, politica o gossip, e mai si è assistito a "toccamenti o spogliarelli". Berlusconi ha poi più volte ripetuto di non aver "mai avuto rapporti intimi", che anche la ragazza ha sempre negato. Il Cavaliere, inoltre, ha spiegato di non essere mai stato a conoscenza della vera età di Karima El Marough e di averla scoperta solo dopo l'episodio della Questura. E questo perché la ragazza, a dire del Cavaliere, raccontava a tutti di avere "24 anni" e di essere la nipote di Mubarak. Così Berlusconi, sempre stando alla sua versione, sarebbe intervenuto telefonando ai funzionari di polizia per evitare un "incidente diplomatico" e non come ritengono i pm per 'coprire' le presunte feste a luci rosse.

INIZIO DELLA FINE? - In caso di condanna piena, come ricorda il Corriere della Sera, "Berlusconi perderebbe libertà, seggio parlamentare e cariche sociali". In pratica, sarebbe l'inizio del declino del Cavaliere. Sarà così?

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