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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca L'Aquila

L'Aquila, confermate le condanne per la casa dello studente: "Questa è giustizia"

Definitive le condanne per il crollo della casa dello studente avvenuto il 6 aprile 2009, in cui morirono otto giovani. I parenti delle vittime: "Condanna necessaria, per tutti"

Diventano definitive le condanne per il crollo della casa dello studente avvenuto il 6 aprile 2009 a L'Aquila, in cui morirono otto giovani: la quarta sezione penale della Cassazione ha rigettato i ricorsi dei quattro imputati contro la sentenza di appello. 

Confermati dunque i quattro anni di condanna per Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Berardino Pace, tecnici del restauro alla struttura che era stato eseguito nel 2000, e i due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, tecnico dell'Adsu e presidente della commissione di collaudo

Le accuse nei confronti degli imputati erano di omicidio colposo, disastro e lesioni. Diversi i familiari delle vittime presenti alla lettura della sentenza.

"Non credevamo che sarebbero stati rigettati i ricorsi, ma che anche questa volta i giudici avrebbero fatto sconti. Non è stato così e sono contenta di poter dire che anche uno studente può avere giustizia, anche uno che non ha i mezzi per farcela da solo e viene accolto in una casa dello studente" dice ad AbruzzoWeb Lilli Centofanti, che nel crollo ha perso il fratello Davide.

"Non è morto andando in guerra, non è questo l'università. È morto facendo il suo dovere e non è giusto. Una condanna non era solo ben accetta ma necessaria, per tutti. Farà bene a tutti quelli che si ritroveranno a subire una violenza come questa".

6 aprile 2009: il crollo de L'Aquila

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