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Sabato, 27 Aprile 2024
Disguido burocratico / Foggia

Dichiarato morto (ma è vivo), l'Inps vuole indietro la pensione

"Sono stato avvisato dalla mia banca", ha raccontato il protagonista dell'assurda vicenda, un 66enne di Foggia

All'Inps risultava deceduto e l'istituto di previdenza sociale chiedeva quindi la restituzione delle due mensilità della pensione riscosse dopo la presunta data della morte. L'assurda vicenda vede protagonista il signor Nando, 66enne di Foggia: "All'Inps  risulta che io sia deceduto l'1 dicembre del 2023, ragione per la quale le mensilità ricevute nei mesi di gennaio e febbraio 2024 andavano restituite. Sono stato avvisato dal mio istituto di credito presso cui avevo il conto che nel frattempo ho spostato in un'altra banca", ha raccontato all'Ansa.

"Un disguido"

Il singolare equivoco risale allo scorso dicembre: il pensionato - riporta FoggiaToday - aveva chiesto spiegazioni ad un funzionario Inps, che lo avrebbe rassicurato parlando di un disguido. 

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Più di tre mesi dopo, la situazione sembra finalmente risolta. "I funzionari dell'ente - spiega il 66enne - hanno dichiarato di aver risolto l'equivoco per cui non sono tenuto a restituire le due mensilità. Nel database dei pagamenti risulta disposto anche lo sblocco degli emolumenti di marzo, che dovevano essere pagati il primo giorno del mese. Ho comunicato all'istituto di credito presso cui ho spostato il mio conto che avevo risolto e che di lì a poco avrebbero accreditato la pensione. Cosa che ad oggi non è invece avvenuta".

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