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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le cause / Bologna

L'incendio e l'esplosione alla centrale: tutte le ipotesi, dal cortocircuito alla saldatrice difettosa

L'azienda ha in parte ricostruito l'accaduto. E gli esperti, contattati da BolognaToday, danno una possibile lettura degli eventi che hanno portato al tragico incidente

Fare luce sulle cause dell'incidente alla centrale elettrica Enel Green Power a Suviana, sull'Appennino bolognese, costato la vita ad almeno tre persone. È questa la priorità di tecnici ed esperti dei vigili del fuoco che insieme ai carabinieri da ieri sono al lavoro all'interno dei 9 piani della centrale a pozzo.

"Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, Abb e Voith – ha fatto sapere Enel Green Power con una nota -. Da quanto ricostruito, il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l'incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo".

Difficile giustificare un'esplosione

Per la professoressa Cristiana Bragalli, docente di costruzioni idrauliche e marittime e idrologia del dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali - Dicam Università di Bologna, "è veramente difficile immaginare cosa sia successo, perché non c'è uno storico di incidenti sulle centrali idroelettriche. I disastri che ricordiamo a memoria sono spesso riconducibili ad altri fattori, come Gleno, al Vajont. I cortocircuiti possono accadere, ma un'esplosione è un'altra cosa".  

"Difficile giustificare che un cortocircuito possa generare immediatamente un'esplosione, un incendio può essere spento dai sistemi di sicurezza. Un'esplosione è differente", aggiunge.

Le immagini dell'incendio nella centrale elettrica di Bargi sul lago di Suviana

Tante ipotesi circolate nelle prime ore

Sono numerose le ipotesi circolate nelle prime ore, anche nelle chat dei lavoratori alla centrale. C'è chi, ad esempio, ipotizza che nei lavori di manutenzione dei turboalternatori ci sia stata una sorta di cedimento, che avrebbe creato un cortocircuito di una potenza tale da far esplodere la turbina e il trasformatore. Di "esplosione avvenuta nel corso dei lavori di adeguamento della centrale, determinata dall'alternatore di una turbina", ha parlato ieri anche il prefetto di Bologna, Attilio Visconti.

Capire su cosa verteva l'appalto di manutenzione

"Bisogna indagare sui contenuti dell'appalto di revamping, perché quando si parla di turbina si intende di una serie di componenti che nel caso specifico hanno dimensioni imponenti perché parliamo di una delle centrali più importanti che abbiamo in Italia. Dimensioni, potenza e contenuti lì assumono un'altra scala", prosegue. "C'è ci parla di manutenzione alla valvola rotativa, che non è la macchina idraulica, ma è nelle immediate vicinanze. Di fatto in un impianto idroelettrico c'è una forte interconnessione tra parti meccaniche e parti elettriche e le parti meccaniche sono alimentate da circuiti oleodinamiche che potenzialmente portano un fluido infiammabile. Oltre mi sembrerebbe poco prudente andare". La parola passa a tecnici ed esperti che per mesi indagheranno con la Procura di Bologna per fare luce sulla vicenda.

Cortocircuito o bombole per saldatura difettose

All'interno della centrale Enel di Suviana "può essersi creato un cortocircuito che ha costituito una grande fonte di calore e in presenza di materiale infiammabile può essere scoppiato un incendio", spiega il professor Francesco Ballio, professore di Ingegneria Idraulica del Politecnico di Milano. Ma la situazione può anche essere diversa. "C'è qualcuno che sta dicendo che era in corso una manutenzione generatore turbina erano fermi - aggiunge - questo è uno scenario del tutto diverso, perché in quel caso la corrente non ci  sarebbe dovuta essere e quindi non si sarebbe potuto creare un cortocircuito".

"A questo punto bisogna immaginarsi altro - prosegue -: esempio i tecnici stavano facendo una saldatura e c'erano delle bombole con del materiale infiammabile che sono esplose. È uno scenario che potrebbe avvenire in qualsiasi cantiere, con l'aggravante che qui è avvenuto in una centrale a pozzo".

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