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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il disastro di Suviana / Bologna

Esplosione a Suviana: si cercano ancora i 4 dispersi. Aperta un'inchiesta per disastro e omicidio colposo

Tre i lavoratori trovati senza vita, di altri quattro non si hanno più notizie. Ricerche in condizioni proibitive. I vigili del fuoco: "Situazione difficilissima, dobbiamo capire da dove entra l'acqua"

Il più giovane ha 37 anni, il più anziano 68. Sono i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi dopo l'esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana avvenuta nel pomeriggio di ieri 9 aprile. Le speranze di trovarli in vita sono, per ammissione degli stessi soccorritori, poche. Tre loro colleghi sono stati trovati cadaveri già poco dopo lo scoppio mentre altri cinque sono in ospedale. L'incidente sul lavoro di Suviana è certamente uno dei più gravi degli ultimi anni in Italia.

Intanto la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo: i reati ipotizzati sarebbero disastro colposo e omicidio colposo. A condurre l'inchiesta sono il procuratore capo Giuseppe Amato e il sostituto procuratore Flavio Lazzarini.

Le ricerche

Sono 100 gli operatori dei Vigili del fuoco impegnati nelle complesse operazioni di ricerca. Le squadre stanno operando con grande cautela in uno scenario davvero complesso. Nel pomeriggio l'acqua aveva iniziato a salire, allagando il piano -8 e mettendo in pericolo l'incolumità dei soccorritori. Per questo motivo le operazioni di ricerca sono state sospese. Da quanto si apprende però, intorno alle 20, i sommozzatori dei vigili del fuoco torneranno a perlustrare l'interno della centrale. La portata dell'acqua che scende dalla condotta a monte della centrale è infatti diminuita e ci sono le condizioni per riprendere le operazioni. 

Trovare in vita i 4 lavoratori che mancano all'appello sarebbe ormai un miracolo. Ma i vigili del fuoco non gettano la spugna. "Manteniamo la speranza di trovare vivi i dispersi, ma valutando lo scenario molto complesso non ci fa pensare a possibilità di una loro sopravvivenza", ha detto Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

L'incidente alla centrale idroelettrica

Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith. Da quanto ricostruito, il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l'incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo. Una turbina all'ottavo piano sotto lo zero è esplosa, si è innescato un incendio col crollo di un solaio. L'acqua del lago ha poi invaso parte dei locali del piano meno nove. 

"Non è opportuno parlare di cause, è una situazione complessa", ha detto l'ad di Enel Greenpower, Salvatore Bernabei, che sta seguendo le ricerche dei dispersi. "La cosa più importante è aiutare le famiglie e dare una mano ai vigili del fuoco per recuperare i superstiti. Stiamo collaborando con le autorità", ha aggiunto. Bernabei ha spiegato che i lavori era iniziati a settembre 2022 "secondo un'attività programmata che stava terminando in questi giorni con contractor tra le società più prestigiose del mondo. I contractor possono a loro volta rivolgersi ad altri specialisti, perché qui i lavori possono essere fatti solo da specialisti. Abbiamo scelto le aziende più prestigiose per fare questi lavori".

Chi sono i dispersi dell'incidente a Suviana

Gli operai ancora dispersi sono Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D'Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna.

I familiari dei dispersi, ha specificato il comandante provinciale dei carabinieri di Bologna, il generale Ettore Bramato, "si trovano all'interno della centrale, in una tensostruttura e sono assistiti da un servizio di psicologia predisposto dalla Protezione civile e dalla Prefettura". 

L'incidente di Suviana, i nomi delle vittime

Tre intanto le vittime accertate dello scoppio. I loro corpi sono stati trovati dai soccorritori quando sono riusciti ad accedere nell'impianto. Petronel Pavel Tanase aveva 46 anni ed era residente a Settimo Torinese. Era papà di due gemelli.

Mario Pisani era il più anziano: aveva 74 anni, ed era residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto) anche se da qualche anno viveva al Nord. Era ex dipendente Enel, ora titolare della Engineering automation srl, la ditta per cui lavoravano anche le altre due vittime.  "Mario Pisano - dice all'Ansa il sindaco di San Marzano Francesco Leo - non era il classico operaio che lavora fino a tardi per integrare il reddito, ma probabilmente era lì come consulente esterno considerando la sua esperienza in materia impiantistica. Era inserito nel tessuto sociale del paese ed era molto attivo anche nel settore dello sport. Socio fondatore del Circolo tennis, struttura pubblica che negli anni Novanta e primi anni Duemila era un fiore all'occhiello della comunità, era stato anche presidente della Polisportiva San Marzano Calcio che poi si è sciolta e sono nate successivamente altre due società".

Vincenzo Franchina aveva 36 anni e arrivava da Sinagra, nel Messinese. Si era sposato un anno fa ed era da poco diventato papà. Viveva a Genova. "Conoscevo bene Vincenzo - dice il sindaco di Sinagra Nino Musca -. Ho avuto il piacere di celebrare le sue nozze lo scorso anno ma ricordo anche quando frequentava l'istituto Torricelli di Sant'Agata di Militello dove insegno. In alcune occasioni gli ho dato anche un passaggio. Il mio pensiero va innanzitutto ai familiari, persone educate e perbene, come lo stesso Vincenzo, disponibile e devoto al sacrificio".


(Video di BolognaToday)

L'incidente di Suviana, come stanno i feriti

Per quanto riguarda i feriti, sono stati portati in diverse strutture: tra Cesena, Parma, Bologna e Pisa. Uno è particolarmente grave. All'ospedale Bufalini di Cesena ci sono due feriti: uno ha 25 anni e uno 42. Il più giovane ha riportato ustioni non particolarmente gravi alle mani e si trova in osservazione breve intensiva.I soccorritori lo hanno trovato al piano meno quattro dell'impianto idroelettrico.  Il 42enne ha ustioni su oltre il 15% del corpo e problemi all'apparato respiratorio per le inalazioni.

In rianimazione all'ospedale di Parma c'è un altro lavoratore ferito, di 54 anni. È in prognosi riservata, in condizioni stazionarie ma critiche sempre a causa delle ustioni.

Prognosi riservata anche per un altro lavoratore ferito, di 35 anni, ricoverato in rianimazione a Bologna al Sant'Orsola. È intubato e ventilato meccanicamente ma stabile.

Il quinto operaio ferito è stato portato a Pisa, si trova in Rianimazione. Originario di Venezia, ha 59 anni ed è parte dell'unità specialistica di Enel al lavoro nella centrale. Stando alle prime informazioni è uno specialista di supporto nel settore dei test del settore idrico.

Esplosione centrale Bargi Suviana, nuova strage sul lavoro (Foto BolognaToday)

Il sindaco di Camugnano: "La centrale mai vista come un rischio"

L'impianto "non è mai stato vissuto come una fonte di rischio, ma di lavoro", ha detto il sindaco di Camugnano, Marco Masinara, come riporta BolognaToday. "In 50 anni non è mai avvenuto nulla, ieri è successo l'irreparabile. Uno dei feriti è un residente sul territorio. È una tragedia inaspettata, per me che non sono un tecnico è inspiegabile", ha aggiunto.

Nel piccolo centro è lutto cittadino "il segno di cordoglio e di vicinanza della comunità tutta, alle famiglie e agli amici delle vittime, dei dispersi e dei feriti".

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