Il Fisco italiano batte cassa: chiesti 300 milioni a Google
Il colosso di Mountain View avrebbe fatto risultare come sede fiscale l'Irlanda e non l'Italia, sottraendo all'Erario ottocento milioni di euro tra imponibile non tassato e ritenute non operate. Google replica: "Abbiamo rispettato le leggi"
Dopo l'accordo trovato con Apple, ora tocca a Google fare i conti con il Fisco italiano. La procura di Milano e la guardia di finanza, infatti, accusano il gigante di Mountain View di aver evaso il Fisco per ottocento milioni di euro tra imponibile sottratto a tassazione e ritenute non operate.
E avrebbero chiesto, secondo il quotidiano La Repubblica, trecento milioni per sanare la posizione. Pronta la replica di Google: "Noi rispettiamo le normative fiscali in tutti i Paesi in cui operiamo". Dopo l'apertura dell'inchiesta penale per "dichiarazione fraudolenta" da parte del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto milanese Francesco Greco (il sostituto titolare del fascicolo è Isidoro Palma), a Google viene imputato di aver evaso le tasse per una cifra pari a ottocento milioni facendo risultare sede fiscale della società l'Irlanda e non l'Italia.
E dopo mesi di trattative tra le parti, l'atto formale firmato dalla guardia di finanza mette sostanzialmente Google con le spalle al muro: al colosso di Mountain View è stato notificato un processo verbale di accertamento per la riscossione di trecento milioni di euro.