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Sabato, 27 Aprile 2024
Omicidi / Napoli

Giovanbattista Cutolo ucciso da un 17enne per lo scooter posteggiato male, la mamma: "Giustizia o rivoluzione"

Giogiò era un musicista nell'orchestra junor Scarlatti ed è stato freddato a soli 24 anni a Napoli dal minorenne reo confesso. Chiesta una condanna a 20 anni

Si è aperto a Napoli il processo al 17enne accusato dell'omicidio di Giovanbattista Cutolo, per tutti Giogiò, il musicista di 24 anni che suonava il corno nell'orchestra junor Scarlatti. Cutolo è stato ucciso nella notte del 31 agosto scorso durante una lite in piazza Municipio. Il 17enne ha scelto il rito abbreviato. Ha confessato di avere sparato, ma ha detto di avere agito per difendersi. Il suo difensore ha chiesto "la messa in prova" - che avrebbe portato alla sospensione del giudizio - ma il giudice ha rigettato l'istanza.

Come è stato ucciso Giogiò Cutolo

Secondo quanto ricostruito, all'origine dell'omicidio c'è una lite banale nata per uno scooter posteggiato male. Il 17enne ha ammesso di avere sparato e a dargli l'arma sarebbe stato un amico. "Pensavo volesse colpirmi con la bottiglia - la sua versione -, mi sono fatto passare la pistola in dotazione al gruppo ed ho sparato. È caduto a terra pieno di sangue e siamo scappati via". Giogiò è stato centrato al torace e alla schiena, i  17enne è andato a giocare a carte con gli amici. Sembra che non sapesse neanche di averlo ucciso e che a dargli la notizia della morte di un ragazzo in piazza Municipio sia stato il padre. Lo stesso 17enne ha poi detto alla polizia dove trovare l'arma, nascosta in un'edicola votiva.

Se la richiesta di messa alla prova fosse stata accolta ci sarebbe stata la sospensione del procedimento penale e l'imputato avrebbe svolto un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività. Il pm ha chiesto per il 17enne la condanna a 20 anni: "Fu un omicidio volontario e senza alcuna motivazione".  La richiesta è quella della massima pena considerato il rito abbreviato.

La mamma di Giogiò: "Giustizia o rivoluzione"

All'esterno del tribunale per i Minorenni di Napoli si è riunita una folla di amici, familiari e cittadini di Giogiò. Presente anche mamma Daniela: "Vogliamo la giustizia, se non ci sarà faremo la rivoluzione civile. Il giudice sia nei panni della mamma, del papà e della sorella, pensi a questo prima della sentenza. Altro che rito abbreviato. Hanno ucciso mio figlio come se fosse il peggiore dei camorristi".

"Spero - ha aggiunto al megafono il padre del ragazzo, Franco Cutolo - in una pena esemplare, ho fiducia nel giudice. Ci vogliono interventi seri del governo in generale sui minori, ma prima delle nuove politiche sociali ci vogliono misure subito. Il primo problema sono le armi, troppe in mano ai minori. E poi sappiamo che i ragazzi di oggi non sono gli stessi di qualche anno fa, i giudizi non possono essere uguali. Lui avrà una pena ridotta perché è minorenne ma questa non è giustizia". La madre di Giovanbattista Cutolo alla Manifestazione per Giovanbattista e le vittime innocenti della criminalità organizzata LaPresse

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