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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il procedimento / Arezzo

"Madre è una sola", giudice respinge ricorso di due fidanzate

La coppia, unita dal 2021 con una unione civile, era andata in Spagna per ottenere la procreazione medicalmente assistita

Due donne avevano fatto ricorso al giudice della loro città perché entrambe fossero riconosciute come madri della loro figlia allo stesso modo ma il giudice ha respinto la richiesta ribadendo che la madre è una sola.

"I giudici hanno riconosciuto il rapporto genitoriale ma sulla registrazione da parte di entrambe le mamme per il momento la nostra richiesta è stata rigettata". Così Ramona Borri, l'avvocatessa che rappresenta le due mamme di Anghiari, che vogliono riconoscere entrambe i loro bambino spiega l'esito del procedimento che si è tenuto di fronte al tribunale di Arezzo. Al momento quindi, nessun riconoscimento è possibile. Per le due mamme adesso la strada si fa in salita e un eventuale piano B è rappresentato dall'adozione da parte della mamma che non è stata riconosciuta.

La storia delle due mamme

La storia di questa coppia, unita dal 2021 con una unione civile, è iniziata lo scorso anno quando Anna ed Elena (nomi di fantasia) si sono recati in Spagna dove, in una clinica per la fertilità e la procreazione medicalmente assistita, hanno avviato il percorso per diventare genitori.

Una delle due si è sottoposta alla fecondazione artificiale eterologa. Poi, per motivi medici, gli embrioni sono stati trasferiti nell'utero della compagna che ha portato avanti la gravidanza. Tutto è andato per il meglio e il 14 giugno scorso sono nati due splendidi gemelli. Era sogno che sembrava avversarsi in pieno, fin quando la coppia è giunta presso l'anagrafe. L'assenza di leggi che regolino una situazione come la loro non ha di fatto permesso un completo riconoscimento: solo la donna che ha partorito i due bimbi, infatti, è stata registrata come madre, mentre la compagna, che è la madre biologica, no.

La sentenza

A decidere sul delicato caso adesso, dopo un'udienza in camera di consiglio e alcuni giorni di riserva, è stato un collegio presieduto dai giudici Lucia Faltoni (presidente del Collegio), Alessia Caprio e Cristina Colombo.

"Questo collegio, si legge nella sentenza, è pienamente consapevole della sussistenza, sul piano fattuale, di un concreto rapporto genitoriale  non solo intenzionale ed affettivo ma anche biologico tra i minori ed entrambe le ricorrenti, non potendo conferire allo stesso il riconoscimento sul piano giuridico richiesto stante l'assenza, allo stato attuale, di strumenti normativi tali da consentire l'accoglimento della domanda". Tangibile la delusione e l'amarezza delle due mamme che di fatto si trovano a fare i conti costantemente con ostacolo burocratici di non poco conto, oltre al timore che la tutela dei propri bambini possa non essere così garantita.

"Una decisione che da un lato mostra come il rapporto genitoriale sia riconosciuto - afferma Borri - ma dall'altro appare come un'occasione persa: perché il Tribunale di Arezzo poteva mostrare la sua apertura e lungimiranza con una sentenza di tipo diverso. Su una cosa però non ci sono dubbi: il buco normativo deve essere colmato".

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