Giulio Regeni scriveva per "il Manifesto" con uno pseudonimo
Un collaboratore del giornale rivela: "Temeva per la sua incolumità e per questo non firmava i pezzi". Probabilmente il giovane aveva contatti con l'opposizione egiziana
Scriveva dall'Egitto per il Manifesto Giulio Regeni, ma con uno pseudonimo il giovane dottorando italiano dell'università di Cambridge, trovato morto alla periferia del Cairo, il corpo martoriato, con segni che fanno pensare a torture subite.
Di recente Regeni dal Cairo aveva realizzato un articolo sui sindacati. Giuseppe Acconcia, collaboratore del Manifesto, che lo conosceva, ha raccontato a Radio Popolare che "Giulio si occupava soprattutto di movimenti operai e di sindacalismo indipendente", e quindi aveva contatti con l'opposizione egiziana.
Secondo Acconcia, Regeni "aveva paura per la sua incolumità" e per questo non firmava i pezzi.