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Domenica, 28 Aprile 2024
Omicidio brutale / Grosseto

Il giallo di Giuseppina De Francesco, massacrata di botte in casa

I carabinieri del Ris sono tornati nella villa di i Istia d’Ombrone(Grosseto), dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della donna di 76 anni. Secondo la figlia, attualmente ricoverata in ospedale, le due sarebbero state aggredita da alcuni rapinatori, una versione che al momento non convince del tutto gli inquirenti

Presa a calci e pugni, schiacciata a terra con forza e pestata a sangue, senza alcuna pietà. I risultati dell'autopsia effettuata sul corpo di Giuseppina De Francesco, la 76enne trovata senza vita nella sua villa di Istia d’Ombrone, frazione di Grosseto, restituiscono la dinamica di un delitto terribile, con ancora tanti punti interrogativi. A partire dall'identità di chi, giovedì scorso, ha massacrato di botte la donna, moglie del notaio Alessandro Marzocchi. Il medico legale, Valentina Bugelli, non ha trovato una ferita che si possa definire mortale, ma una serie di colpi mortali, inferti con inaudita violenza all’anziana donna, che ha perso anche tanto sangue, a causa delle decine di tagli superficiali che aveva in tutto il corpo, soprattutto in testa.

Nella giornata di oggi, mercoledì 14 giugno, i militari del Ris sono tornati sul luogo del delitto per cercare nuove prove o indizi che possano dare una svolta alle indagini. All'interno della villa dove è stato commesso l'omicidio si trovava in quel momento la figlia della donna, Benedetta, 50 anni, che ha dato l'allarme chiamando il padre nella sua casa di Grosseto. La figlia ha poi detto ai carabinieri che la madre sarebbe stata aggredita da due uomini incappucciati. La versione finora non avrebbe incontrato conferme.

La figlia è ricoverata in stato confusionale all'ospedale Misericordia di Grosseto in attesa di essere interrogata dagli inquirenti. La Procura di Grosseto, che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, smentisce che al momento vi siano indagati per la morte della donna. Un omicidio brutale, commesso con numerosi colpi su tutto il corpo, in grado di provocare le fratture e le ferite che poi hanno causato il decesso. Il fascicolo aperto al momento è contro ignoti, ma una testimonianza chiave potrebbe arrivare da Benedetta, la figlia 50enne, unica testimone del presunto pestaggio, che per prima ha allertato il padre, che a sua volta ha poi chiamato i soccorsi. La donna si trova ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale Misericordia di Grosseto e ancora non è stato possibile interrogarla. La mancanza di segni di effrazione a porte e finestre sembra smentire la versione data dalla donna, che potrà essere sentita dal pm soltanto quando i medici daranno il via libera. Soltanto il suo racconto potrebbe fare luce su un giallo con ancora troppo punti interrogativi.

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