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Domenica, 28 Aprile 2024
CASO ILVA

Ilva, il "nuovo" commissario è Enrico Bondi

Il decreto legge presentato in Cdm "nomina commissario straordinario il dottor Enrico Bondi". L'undici aprile era stato nominato Ad dell'Ilva ma si dimise poco dopo. Missione: produrre ancora, rispettando le leggi ambientali

Il disperato tentativo di salvare l'Ilva, e di conseguenza il settore siderurgico italiano, toccherà ancora una volta a lui: Enrico Bondi. Il decreto "salva Ilva bis" riparte, insomma, dalle ceneri del primo tentativo, fallito quando proprio Bondi si dimise cinquanta giorni dopo avere ricevuto l'incarico di amministratore delegato dell'azienda tarantina. Ma tant'è: il governo ha deciso di affidarsi nuovamente a lui. "In sede di prima applicazione del presente decreto - si legge nel testo - è nominato commissario straordinario della citata società il dottor Enrico Bondi".

La squadra speciale che opererà a Taranto, comunque, non è completa. Mancano ancora, infatti, "due subcommissari, uno di nomina del ministero dello Sviluppo economico e uno di nomina del ministero dell'Ambiente", come prevede il decreto presentato in Consiglio dei ministri". In totale:"Il ministro dell'Ambiente nominerà un comitato di cinque esperti che entro 60 giorni dalla nomina stilerà il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti".  

"Una commissario per la durata di 36 mesi - prosegue il testo - da nominare entro sette giorni dall'approvazione del decreto, che assume tutti i poteri degli organi amministrativi dell'impresa. E' sospeso l'esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell'impresa, nonché dei diritti connessi alla titolarità o al possesso delle quote o delle azioni". La volontà del governo, insomma, è chiara: consentire all'Ilva di continuare a produrre, facendolo nel rispetto delle norme ambientali. 

Proprio da qui, infatti, nasce l'esigenza di un commissariamento. Come aveva annunciato in mattinata il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato che  aveva spiegato come la necessità fosse "gestire l'azienda attuando l'Aia". Anche perchè un'eventuale chiusura dell'Ilva costerebbe alle casse dello Stato italiano "otto miliardi di euro". A Bondi il compito di scongiurare questa eventualità.

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