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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini / Roma

Incendio in ospedale, giallo sulle cause. I testimoni: "Prima il fumo, poi il buio"

La procura di Tivoli ha avviato un'inchiesta per chiarire cosa abbia provocato il rogo in cui hanno perso la vita tre persone. Il drammatico racconto dei presenti: "C'era un forte odore di plastica, poi è andata via la corrente elettrica"

Sono ancora in corso le indagini per chiarire cosa abbia provocato l'incendio che nella serata di ieri, venerdì 8 dicembre, è divampato nei locali dell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, alle porte di Roma, in cui hanno perso la vita tre anziani pazienti. Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sarebbero partite dal secondo piano seminterrato, una zona in cui vengono stoccati i rifiuti tecnici ospedalieri.

L'incendio all'ospedale di Tivoli

Il rogo si è poi prorogato all'interno della struttura, arrivando a invadere il primo piano, il pronto soccorso e il reparto di terapia intensiva. I testimoni raccontano soprattutto di tanto fumo, con la corrente elettrica saltata praticamente subito, pochi minuti dopo le prime fiamme. Proprio il fitto fumo, arrivato a invadere tutto il nosocomio, ha costretto le autorità a disporre l'evacuazione di tutti i pazienti. Al momento del rogo all'interno dell'ospedale erano presenti circa 200 persone, tra personale sanitario e 134 pazienti. Il pm di turno esterno della procura di Tivoli ha effettuato sopralluogo all’ospedale, mentre la procura, guidata da Francesco Menditto, ha avviato un’inchiesta.

I testimoni: "Prima il fumo, poi il buio"

Sono drammatici i racconti dei pazienti che stanotte si trovavano al San Giovanni Evangelista: "Ero al reparto di medicina d'urgenza e formalmente sono ancora ricoverato. Sono in pigiama da ieri notte. Ho sentito puzza di plastica bruciata, poi sono uscito di fuori e l'odore era ancora più forte. A un certo punto è andata via la corrente. Siamo rimasti al buio". "Abbiamo cercato di dare una mano a chi non era in grado di camminare - ha spiegato l'uomo ad AdnKornos -poi ci hanno fatto uscire perché era troppo pericoloso. Gli altri dieci che erano con noi sono portati via dai soccorritori".

Quando le fiamme hanno iniziato ad avvolgere il nosocomio era presente anche Veronica Timperi, che si trovavaal quinto piano nel reparto cardiologia dove era ricoverato il padre, morto prima: "Ero in ospedale per dare l’ultimo saluto a mio papà, morto poco prima che scoppiasse l’incendio. Intorno alle 23.15 ho sentito un forte odore di plastica bruciata, è andata via la corrente ed è scattato l’allarme. Ero in corridoio ma le scale erano impraticabili, c’era una colonna di fumo. Voglio ringraziare le infermiere e i medici che sono stati prontissimi, hanno aperto la porta anti incendio permettendoci così di raggiungere l’uscita. Sono tornata a casa ancora sotto shock".

Tre le vittime dell'incendio

Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha ringraziato i soccorsi che nella notte hanno lavorato duramente per domare le fiamme ed evacuare l'edificio: "Fin dallo scoppio dell’incendio, numerose squadre dei Vigili del Fuoco, moltissime squadre della Protezione civile di Tivoli, tutte le forze ordine, oltre a tutto il personale sanitario interno all’ospedale, si sono adoperati instancabilmente per gestire l’emergenza, in particolare per evacuare i pazienti nel minor tempo possibile e in sicurezza e, nel caso della Protezione civile di Tivoli, per allestire la vicina palestra comunale Maramotti con coperte, letti e cuscini. Qui i pazienti evacuati sono stati trasferiti gradualmente, in attesa di essere poi trasportati dalle ambulanze presso altri centri ospedalieri. Le fiamme sono state domate nella notte".

"Con sommo dispiacere dobbiamo però comunicare il bilancio di tre morti - ha concluso -. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie, ai pazienti evacuati e ai loro cari che hanno dovuto vivere l’angoscia di questa notte. Ringrazio sentitamente tutti coloro i quali in queste ore hanno affrontato la situazione di eccezionale emergenza e i tanti professionisti sanitari che, pur a casa o non in servizio, sono accorsi prontamente per fornire il proprio prezioso aiuto e contributo, soprattutto presso la palestra Maramotti".

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