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Sabato, 27 Aprile 2024
La ricostruzione / Palermo

Rosario e Giulia morti nella Punto finita fuori strada: ipotesi corsa clandestina con altre due auto

Secondo i sopravvissuti al volante c'era proprio Rosario, nonostante avesse solo 16 anni. Per i carabinieri non è cosi: avrebbero mentito per "salvare" un'altra persona

Una gara di velocità su una strada statale. Ci sarebbe questo alla base dell'incidente in cui lo scorso mese di maggio a Corleone (Palermo) sono morti Rosario Leto e Giulia Sorrentino, rispettivamente di 16 e 18 anni. Non solo. Alla guida dell'auto su cui viaggiavano, non ci sarebbe stato lo sfortunato sedicenne - come detto dai sopravvissuti - ma un altro ragazzo. Il sospetto è che abbiano voluto scaricare la colpa su chi non può difendersi. A queste considerazioni sono arrivati i carabinieri che hanno indagato altri due ragazzi coinvolti nell'incidente. Vediamo cosa è successo quel tragico giorno di maggio e cosa è emerso a distanza di mesi.

Rosario e Giulia muoiono nella notte tra il 14 e il 15 maggio. Viaggiano a bordo di una Fiat Punto di proprietà del padre di Leto, insieme ad altri due amici, lungo la strada statale 118 nel Palermitano. La vettura corre veloce (oltre i limiti, ndr) sbanda in curva e finisce fuori strada. I ragazzi vengono sbalzati fuori dal veicolo e muoiono. In auto con loro ci sono altri due amici: sono feriti ma vivi. Vengono portati in ospedale e curati.  

Incidente mortale a Corleone foto PalermoToday

Dopo lo schianto vengono avviate le indagini. Si eseguono accertamenti sull'auto, si verificano tutte le tracce trovate sulla strada, si ascoltano i sopravvissuti. Adesso i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Corleone hanno notificato due avvisi di garanzia a un 19enne e un 22enne che risultano coinvolti nell'incidente. Per l'accusa erano al volante delle altre due auto che stavano gareggiando con la Punto.

"Un tragico incidente stradale, avvenuto alla fine di una serata tra amici e causato dalla disattenzione di un guidatore inesperto, ovvero il minore Leto, che a dire dei ragazzi sopravvissuti, guidava l'auto senza patente", dicono i carabinieri. Per i militari però l'autovettura incidentata "stava gareggiando in velocità con altre due autovetture", di cui sono stati individuati i nomi dei conducenti, indagati appunto in concorso per gare clandestine e per aver causato la morte di Rosario Leto e Giulia Sorrentino.

I carabinieri inoltre non credono che Leto fosse alla guida dell'auto. "Sono diversi - spiegano i militari - gli elementi che spingono a ipotizzare che alla guida dell'auto incidentata non ci fosse Leto, ma un altro soggetto, sopravvissuto all'incidente. Verosimilmente, tutti i ragazzi coinvolti si sono accordati per addossare la colpa al defunto Leto, in modo da preservare l'amico sopravvissuto". Le indagini sono quindi ancora in corso.

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