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Domenica, 28 Aprile 2024
Inchieste

L'ex pm Antonio Ingroia indagato per peculato

L'inchiesta della Procura di Palermo su una serie di rimborsi per trasferte, pari a circa 30mila euro, percepiti da amministratore di Sicilia e Servizi

L’ex pm ed ex candidato premier Antonio Ingroia è indagato a Palermo con l’accusa di peculato.

L’ex magistrato, che oggi è amministratore della società regionale Sicilia e Servizi, stamani è stato interrogato dagli inquirenti relativamente ad una serie di rimborsi per trasferte, pari a circa 30mila euro, percepiti da amministratore di Sicilia e Servizi. I magistrati, che hanno preso in esame il periodo compreso tra il 2014 e il 2016, vogliono far luce anche su un’indennità di risultato pari a 117mila euro, che Ingroia si è liquidato.

Antonio Ingroia indagato a Palermo per peculato

“Si tratta di una vicenda vecchia, che avevo già ampiamente chiarito a suo tempo in sede giornalistica, dal momento che a sollevare il caso fu un articolo del settimanale L’Espresso del febbraio 2015 in cui erano riportate cifre inesatte e notizie incomplete - ha detto Ingroia -. Questa indagine mi consente comunque di sgomberare una volta e per tutte, anche in sede giudiziaria, il campo da ogni equivoco, sospetto e maldicenza su una storia totalmente infondata”.

"Oggi sono stato convocato in procura a Palermo per dare spiegazioni e ho fatto presente ai magistrati il mio stupore perché la contestazione nei miei confronti si basa su una legge del 2006 abrogata nel 2008", ha detto Ingroia. "Per quanto riguarda in particolare il cosiddetto premio di indennità da risultato, si tratta di un riconoscimento previsto dalla legge in caso di raggiungimento di determinati obiettivi e serve a integrare una indennità certamente non commisurata alle grandi responsabilità in capo all’amministratore di una società come Sicilia e Servizi, che gestisce svariate decine di milioni di euro ogni anno".

Antonio Ingroia indagato a Palermo per peculato

Quindi Ingroia ha spiegato: "Inoltre, va puntualizzato che il diritto all’indennità non me la sono certamente attribuita io ma mi è stata riconosciuta dall’assemblea dei soci e segnatamente dalla Regione Sicilia. Per quanto riguarda invece il capitolo relativo alle spese di viaggio da me sostenute, ricordo solo che all’atto della mia nomina come amministratore unico di Sicilia e-Servizi ero già residente a Roma da tempo e che la legge prevede, in caso di nomina di professionisti residenti fuori sede, il rimborso delle spese di viaggio, ossia trasporto, vitto e alloggio, così confermato da più pronunce della Corte dei Conti".

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