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Sabato, 27 Aprile 2024
La condanna / Trento

Intossicazione di massa nell'hotel in Trentino: il titolare dovrà risarcire 130 persone

Il ristoratore avrebbe distribuito "sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica"

Strafilococco aureo nella pasta fredda, batteri simili nell'insalata di riso: così una scolaresca di ben 130 studenti era finita in pronto soccorso per un'intossicazione alimentare con gravi sintomi gastrointestinali dopo aver consumato alcuni pasti nell’hotel "Union" di Folgarida, in Val di Sole (Trentino).

L'intossicazione

I fatti si verificarono tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2020. Gli studenti - parte di diverse scolaresche - erano arrivati in Trentino per trascorrere la settimana bianca da varie scuole in provincia di Parma, Imola e Ancona. Il numero degli intossicati era tale che era stato necessario organizzare perfino un ospedale da campo davanti all’hotel per riuscire a soccorrere tutte le vittime. I pronto soccorso di Trento e Cles non riuscivano infatti a gestire un'emergenza collettiva di tale portata. Il titolare dell'albergo era finito indagato per lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.

L'albergatore indagato per commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni colpose

Secondo l'accusa, il titolare dell'hotel avrebbe permesso "la proliferazione dell’infezione da Staphylococcus aureus e Bacillus cereus, causando l’insorgenza di un episodio epidemico con infezione di 130 persone di cui una parte ricoverate nei Pronto soccorso di Trento e Cles", si legge nel capo di imputazione, e avrebbe quindi distribuito "sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica che hanno provocato disturbi gastro alimentari a numerosi tra studenti e docenti".

Per tali accuse, l'imprenditore è stato ora condannato a svolgere un servizio di pubblica utilità per 80 giorni e a risarcire i 130 studenti intossicati con 230 euro ciascuno. Cifra che non soddisfa la parte lesa: "Solo la settimana bianca è costata 300 euro ad ogni famiglia. Occorre tenere presente che i ragazzini di 12 anni oltre alla preside e a due docenti si sono ammalati all’inizio della vacanza e non hanno così potuto completare la settimana bianca", sottolinea l'avvocato Carra di Parma, sentito dal Corriere. 

"Se a ciò aggiungiamo che le famiglie hanno dovuto sostenere le spese per arrivare in Trentino per un viaggio di 250 chilometri da Parma e assistere i figli in ospedale a Cles e a Trento, perdendo giornate di lavoro - aggiunge il legale - si può ben tenere conto che la cifra di 234 euro oltre ad altri duecento ordinati dal giudice sono ben poca cosa di fronte ai costi pagati dalle famiglie", che ora promettono battaglia. 

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