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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il racconto shock / Treviso

Mamma "insegna" alla figlia 12enne come fare sesso con il suo compagno

Sul banco degli accusati una coppia di 40enni residenti in un comune dell'hinterland di Treviso. La vittima della violenza sessuale sarebbe stata spinta tra le braccia del suo "carnefice" dalla madre, che avrebbe anche partecipato nel corso di alcuni rapporti

La vittima, che al tempo dei fatti aveva soltanto 12 anni, è credibile. Questo l'esito dell'esame condotto da una psicologa su una ragazzina vittima di violenza sessuale ad opera del compagno della madre. Non solo: la mamma le avrebbe anche "insegnato" come poteva fare a procurare piacere all'uomo. "Vedi come è brava la mamma, non è difficile", le avrebbe detto la donna. Il sostituto procuratore Barbara Sabbatini ha così chiuso le indagini nei confronti di due 40enni, residenti nell'hinterland di Treviso, apprestandosi a chiedere il rinvio a giudizio per il reato di violenza sessuale su minorenne.

La vicenda si sarebbe svolta nell'estate del 2019 e sarebbe venuta alla luce un anno dopo, quando la minore, figlia di una coppia separata da qualche anno, ha iniziato a confidarsi con un coetaneo. Nell'estate del 2020 ha raccontato tutto alla nuova compagna del padre, che lei chiama "la mia vera mamma". Sarebbe stato "Tano", così si faceva chiamare la nuova fiamma della madre, un uomo di origine calabrese, facoltoso e dal passato sportivo di eccellenza nel campo delle Mma, le arti marziale miste, a costringerla ad avere dei rapporti sessuali. Belle macchine e uno stile di vita sfarzoso ammaliano la donna, che inizia una relazione; da subito però lui mostra un interesse morboso per la figlia di lei.

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«Me la devi far conoscere, voglio vedere le foto», avrebbe detto. La mamma inizia quindi a scattare immagini "proibite" della figlia, istantanee pedopornografiche che invia al compagno, che le chiede di organizzare un incontro. La donna, allora, durante un periodo di vacanza passato a casa dei nonni materni in provincia di Belluno, un giorno dice alla figlia di indossare abbigliamento intimo sexy e un vestitino succinto. L'uomo, che le avrebbe raggiunte successivamente, si sarebbe quindi spogliato davanti alla bambina che, impietrita, è costretta a subire un rapporto orale.   

«Andate in camera tua, sarete più comodi», avrebbe detto la madre alla figlia. Quando sono dentro l'uomo si sarebbe spogliato completamente, adagiandosi sulla ragazzina e tentando di avere un rapporto completo senza riuscirci, perché la giovanissima è ferma sul letto terrorizzata. Secondo la denuncia, confermata ieri in incidente probatorio, "Tano" avrebbe quindi bendato la ragazza, facendosi poi toccare le parti intime. Quindi sarebbe entrata la madre che lo avrebbe masturbato. «Di lei - ha detto la 14enne - ricordo il sorriso stampato sulle labbra, un ghigno che mi ha fatto ricordare Joker, il cattivo di Batman».

Il 2 febbraio, a seguito della denuncia presentata dal padre della ragazza che ha fatto finire il 40enne anche in carcere a Padova (misura poi modificata negli arresti domiciliari) dove risiede, davanti al gip Angelo Mascolo la giovane era stata sentita nell'ambito dell'incidente probatorio chiesto dalla procura. Una deposizione drammatica che è stata ritenuta del tutto credibile dalla psicologa. 

Ora per l'uomo e la madre si profila il giudizio. La ragazzina vive adesso con il padre che ha ottenuto l'affido esclusivo, mentre al tribunale dei minori di Venezia penderebbe anche una causa per togliere definitivamente la potestà genitoriale alla donna.

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