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Sabato, 27 Aprile 2024
DIRITTI

L'Italia non è un paese per trans

Nel giorno del ricordo delle vittime dell'odio transfobico, Arcigay spiega che l'Italia è il secondo paese europeo per trans uccisi: ventisei in quattro anni

ROMA - Torino, Perugia, Napoli, Palermo. E ancora: Catania, Bologna, Pavia, Pescara. Il mondo in lotta per i diritti degli omosessuali e dei transgender occupa simbolicamente l'Italia e scende in strada per ricordare le vittime dell'odio transfobico. In otto piazze, infatti, Arcigay manifesterà con candle light e fiaccolate per, spiegano, "commerare le vittime di odio, pregiudizio e discriminazione anti-transgener". 

Un ricordo, questo, introdotto nel 1998 su iniziativa di Gwendolyn Ann Smith, attivista transgender, per ricordare Rita Hester, il cui assassinio in Massachussets diede avvio al progetto web "Remembering Our Dead", e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco.

"The Transgender Europe's Trans murder monitoring project - spiega Ottavia Voza, responsabile Arcigay per i diritti delle persone trans - ha monitorato 1374 omicidi in tutto il mondo negli ultimi quattro anni. In questo stesso periodo le vittime accertate in Italia sono ventisei". 

Un numero "decisamente superiore a quello degli altri paesi europei, che fa dell'Italia il secondo paese per numero di vittime in Europa dopo la Turchia". 

Arcigay chiede che l'occasione serva a ricordare tutte le vittime, quelle uccise ma anche quelle discriminate quotidianamente. E gli attivisti allargano lo sguardo a tutte le violenze: "I crimini contro le persone transessuali e quelli contro le donne sono entrambi crimini di genere conseguenza della violenza di genere, sessista e maschilista".

"Ogni commemorazione annuale - conclude Voza -  rischia di diventare una stanca ripetizione rituale, quasi un atto dovuto, se non riesce a far maturare la consapevolezza che queste vittime vanno ricordate ogni giorno. Con l'obiettivo di costruire politiche e pratiche di inclusione e integrazione che salvaguardino il diritto alla autodeterminazione delle persone transessuali e la loro dignità di cittadine e cittadini".

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