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Sabato, 27 Aprile 2024
L'interrogatorio / Treviso

Accoltellata in casa muore in ospedale. Il marito: "Quella per lei non era vita"

Sergio De Zan, il 74enne accusato di aver sferrato ieri 24 settembre una coltellata alla moglie Manuela Bittante, lo ha ripetuto oggi 25 settembre davanti al pubblico ministero Gabriella Cama. L'ex parruccchiera, che aveva 77 anni, era tornata a casa dopo oltre due mesi di ricovero in ospedale a causa di un ictus che l'aveva lasciata in stato vegetativo. Forse già domani l'incarico per l'effettuazione dell'autopsia

"Non voglio essere di disturbo a nessuno. E poi è giusto che io stia dentro qui". Sergio De Zan, il 74enne che domenica mattina, a Maser (provincia di Treviso), ha inflitto una coltellata alla moglie Manuela Bittante, 77 anni, risultata poi mortale, è disperato. L'uomo, un ex metalmeccanico per anni impiegato alla Breton di Castello di Godego, era in stato confusionale quando oggi ha ricevuto la visita in carcere del suo legale, l'avvocato Sabrina dei Rossi (d'ufficio) e soprattutto del pubblico ministero Gabriella Cama, il magistrato che indaga sulla vicenda. Nel corso di un breve interrogatorio il 74enne De Zan ha ripetuto quello che aveva già detto ai carabinieri di Cornuda cui ieri 24 settembre, dopo aver accoltellato la moglie, era andato a costituirsi. "Quella non è vita - sono state le sue prime parole - ti salvano ma poi ti rimandano casa in condizioni che tutto sono fuorché una esistenza". L'uomo è prostrato da quello che è successo: piange e non si dà pace. 

Ma le sue sembrano più lacrime contro il destino che gli ha restituito una moglie, con cui era sposato da 46 anni, in stato vegetativo dopo l'ictus che l'aveva colpita oltre due mesi fa. "De Zan è un uomo buono, descritto da tutti come una persona mite e gentile - racconta il suo legale - che si è sentito abbandonato da tutti quando la donna è tornata a casa. Manuela era allo stato di un vegetale, tracheotomizzata, semi paralizzata, che si alimentava soltanto con un supporto e il sondino. Credo che il mio assistito non sia riuscito a vedere la moglie così. Lei soffriva e quella non era una esistenza degna di essere vissuta. E in un momento di sconforto ha perso la lucidità e l'ha colpita un sola volta, all'altezza del costato sinistro. Ma si tratta di un atto d'impulso dettato dalla disperazione: i due erano molto legati e per lui vedere la moglie in quelle condizioni deve essere stato insopportabile".

Alla tragedia non ha assistito Aurora, 45enne figlia della coppia. Era appena andata a letto dopo aver passato la notte a vegliare la madre. La 77enne era stata riportata a casa dall'ospedale mercoledì ma il giorno dopo Sergio e la figlia avevano probabilmente commesso un errore nel somministrarle il cibo, tanto che Manuela aveva vomitato. Così era stata nuovamente trasportata al nosocomio, da dove sarebbe tornata circa dieci ore prima il fatto.

Ora Sergio De Zen è formalmente indagato per il reato di omicidio volontario. Con tutta probabilità l'interrogatorio di garanzia si svolgerà domani. Davanti al gip il 74enne non potrà che confermare la versione che ha già dato: ha uccisa Manuela ma forse l'ha fatto per il troppo amore. Nelle prossime la Procura disporrà l'autopsia.  

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