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Sabato, 27 Aprile 2024
Latina

Latina, neonata venduta per 20mila euro: tre arresti

Una donna avrebbe acquistato la bambina dopo aver simulato una gravidanza. Per lei ed altre due persone sono scattate le manette

I poliziotti della squadra mobile di Latina hanno arrestato, su mandato del gip del locale Tribunale, tre persone accusate a vario titolo di aver partecipato e organizzato la compravendita di una neonata.

Le indagini hanno fatto luce su una storia inquietante: una donna avrebbe acquistato la bambina dopo aver simulato una gravidanza. Per lei ed altre due persone, un uomo e una donna, sono scattate le manette. 

Gli inquirenti hanno individuato ed arrestato la madre naturale della bambina (una rumena), l’acquirente (un’italiana) e un intermediario (un marocchino), tutti residenti a Latina. Il prezzo pattuito per l’acquisto è stato di 20.000 euro, ma non è chiaro quanto di questa cifra sia stato alla fine pagato. 

Le indagini erano cominciate a metà marzo, dopo una segnalazione inviata in Procura da un funzionario dello stato civile del Comune di Latina, insospettito da una richiesta di una donna che voleva sapere come poter registrare all’anagrafe una neonata nata in casa e che poi non aveva più provveduto ad effettuare la registrazione.

Quando gli investigatori della Squadra mobile hanno rintracciato la donna italiana nessuno aveva più notizie della bambina. Pochissimi gli elementi a disposizione sui quali indagare: l’unico fatto certo era che il parto fosse avvenuto all’ospedale di Nettuno. E da lì, grazie alla collaborazione dei medici, si è riusciti a risalire alla madre naturale.

La donna rumena si era infatti recata in ospedale a Nettuno per partorire, aveva però lasciato lì la figlia e poi era tornata due giorni dopo per riconoscerla e riprenderla, accompagnata dal marocchino che diceva di esserne il padre. Una cosa che ha insospettito i medici dell’ospedale, che hanno convinto la donna a non far riconoscere la neonata all’uomo. La bambina, uscita dall’ospedale, è stata quindi consegnata alla donna italiana ma quest’ultima l’ha restituita tre giorni dopo perché non riusciva a spiegare ai conoscenti che la bimba fosse mulatta.

Gli investigatori sono riusciti prima a rintracciare l’intermediario e poi, grazie alle informazioni fornite dall’ospedale di Nettuno, sono riusciti ad avere il nome della madre naturale e dopo diverse perquisizioni andate a vuoto l’hanno trovata in un quartiere popolare di Anzio in una situazione di assoluto degrado che ha fatto inizialmente temere il peggio.

La bambina infatti non c’era e solo in un secondo momento la rumena è stata convinta a raccontare tutto e ha fornire il nome del padre naturale al quale era stata affidata: un ragazzo africano richiedente asilo, originario del Mali, che l’aveva curata e l’aveva presa con sé nella casa di Tor Vergata in cui viveva con altri connazionali. La bambina, trovata circa 20 giorni dopo la sua nascita era in ottime condizioni di salute, è stata salvata dai poliziotti e affidata alle cure di una casa famiglia.

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